Un mondo di donne in cui le leggi sono ancora brutalmente stabilite dagli uomini. Lo racconta l’esordiente  Carmen Totaro, in libreria con “Le piene di grazia”

Non esistono colpe, se nessuno paga. Lo sgomento nel cuore di Palma è sconfinato, quando ritrova sua sorella in punto di morte. È tutta colpa di quello che le hanno fatto. E Maria Rosaria in fondo si era solo innamorata di Cosimo Logreco, il primogenito di una famiglia poco raccomandabile. Lei che era sempre stata la bella del paese, che ogni anno vestiva i panni della vergine durante la processione, ha perso famiglia e futuro in un istante. Quando con una borsa e niente più si è presentata a casa del ragazzo, la sorella di lui l’ha fatta entrare e, promettendole di portarla da Cosimo, l’ha scortata fino a una masseria cadente; allora è successo tutto e tutto è finito. Lei era incinta. Per Palma è impossibile dimenticare, l’impotenza la logora, nonostante siano passati anni e con il marito e la figlia piccola si possa dire felice. Nel momento in cui vede la sorella di Cosimo al sesto mese e piena di gioia qualcosa di primitivo nasce in lei. Prepara la propria vendetta con minuzia…

Arriva in libreria per Rizzoli Le piene di grazia, romanzo, già finalista al premio Calvino, di Carmen Totaro. L’autrice, cresciuta a Monte Sant’Angelo (Foggia), una laurea in  Lingue e letterature straniere a Urbino, vive a Milano. Nel suo primo romanzo racconta un mondo di donne in cui le leggi sono ancora brutalmente stabilite dagli uomini…

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