È innegabile: sentirsi leggere un libro è fra le cose belle che ci sono capitate nella fase più felice della nostra esistenza. E ora, leggere ad alta voce sta diventando una pratica sempre più diffusa… Su ilLibraio.it l’editore Marco Zapparoli (Marcos y Marcos) introduce i corsi di Booksound

È innegabile: sentirsi leggere un libro è fra le cose belle che ci sono capitate nella fase più felice della nostra esistenza. E ora, leggere ad alta voce sta diventando una pratica sempre più diffusa. Si legge per una, dieci, cento persone. A letto, a teatro, nei giardini, nelle piazze, sempre più spesso anche a scuola.
Oltre alla grande maratona Le voci della città – a cura di Daniele Abbado! – che tra il 19 e il 20 novembre vedrà impegnati decine di lettori volontari, attori teatrali scrittori, musicisti, la prossima edizione di Bookcity Milano offre la bellezza di 40 eventi che mettono la voce al centro.
A Pavia, molte classi hanno aderito a un progetto che si chiama semplicemente Dieci minuti. Gli insegnanti si impegnano lungo l’arco dell’intero anno scolastico a leggere dieci minuti la settimana. Poco? Tanto? Di solito, la continuità premia. E un tempo così ridotto rischia di stuzzicare il desiderio.
Quanto bene, però, si legge ad alta voce? In molti casi, gli insegnanti praticano da tempo questa attività con efficacia: e sono più di quanto non si pensi. Magari non hanno il tempo di perfezionare una tecnica sopraffina, ma spesso esperienza e passione sono sufficienti a catturare l’attenzione degli studenti. Di sicuro, padroneggiare meglio voce, tempi, ritmi, sottolineature, può offrire loro una piccola arma di seduzione in più, suscitando emulazione nei ragazzi. E sappiamo quanto l’emulazione sia un motore potentissimo: in un recente intervento al London Future Fest, Brian Eno ha raccontato di essere rimasto esterrefatto dall’apprendere che in Danimarca i ragazzini imparano a leggere proprio per emulazione, e non per dovere!
Tornando agli insegnanti: partecipare in prima persona a un percorso formativo dedicato alla voce permetterebbe loro di mettere a punto un’abilità importante. Nel frattempo, sempre più spesso nelle scuole vengono invitati lettori volontari, o anche professionisti, che offrono ore di lettura ai ragazzi.
Nelle scuole superiori gli esperimenti più graditi dagli studenti parrebbero quelli animati da coetanei che hanno preso parte a corsi di formazione teatrale, se non addirittura di lettura ad alta voce, e si attivano in veste di tutors.
A Torino, in una dozzina di scuole giovani doppiatori hanno calamitato attenzione e partecipazione dei ragazzi, costruendo con loro spettacoli disseminati per la città in occasione di Torino che legge, lo scorso aprile.
Ad Arezzo, la giornata conclusiva di BookSound ha visto partecipare 600 ragazzi stregati da uno Shade – rapper emergente e a sua volta doppiatore – che improvvisa in free-stile su testi letterari…
Non c’è dubbio: organizzare spettacoli di lettura attiva nei ragazzi competenze individuali e di gruppo che vanno ben oltre la semplice area dell’interpretazione. Serve, per realizzare una bella cosa, chi manovra le luci, chi sceglie i testi e lavora alla drammaturgia, chi si occupa di suoni o rumori, chi segue le immagini, o addirittura prepara un trailer, si dedica al lancio del progetto: insomma, tutti sono coinvolti, tutti condividono, criticano, suggeriscono, si cimentano, indipendentemente dal grado scolastico o dalla tipologia di istituto. Quanti ragazzi hanno provato la grande soddisfazione di vincere una piccola sfida, godersi la sensazione di aver fatto un balzo in avanti. In questi mesi è nata anche una singolare “Orchestra di carta”; un piccolo organico formato da studenti di un liceo di Domodossola e di un istituto superiore di Briga, nel Canton Vallese, che hanno allestito una performance dove suoni, rumori, battiti prodotti dalla o sulla carta hanno fatto da basso continuo ad alcune letture.
Ma senza spingersi a questi estremi, fatti di orchestre o maratone – e alla maratona di Bookcity non saranno pochi gli insegnanti che vi prendono parte – certamente questa attività sta prendendo piede, e potrebbe davvero far scoprire la lettura da una prospettiva felicemente alla larga dall’area un po’ freddina e certo non incoraggiante del dovere.

I corsi di BookSound, per chi ama dare voce ai libri

Da un’idea della casa editrice Marcos y Marcos, arivano a Milano i primi corsi BookSound, che aiuteranno i partecipanti a migliorare la tecnica di lettura, lavorando sulla voce, insegneranno a muoversi con più scioltezza in mezzo a chi ascolta e a imparare a trasformare la parola in un’azione fisica, e spiegheranno come migliore il modo di leggere ai bambini, accompagnandoli per mano dentro a una storia (qui un video).

La prima parte del corso, “Leggere ai ragazzi”, a cura dei docenti di doppiaggio O.D.S. Stefania Giuliani e Lucia Valenti, si svolgerà sabato 25 e domenica 26 novembre, in via Piranesi 10. La seconda parte, “Leggere ai bambini”, a cura di Patrizia Volpe, attrice di teatro, regista e formatrice, è in programma lunedì 5 dicembre. Per tutte le informazioni sui costi dei corsi e i programmi, e per iscriversi, si può scrivere all’indirizzo corsi@marcosymarcos.com o telefonare al numero 02/29515688. I corsi sono gratuiti per chi nell’anno scolastico 2016-2017 è disponibile a tenere i laboratori BookSound in almeno due classi iscritte al progetto, per un totale di minimo 8 ore.

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