Una donna fortunata” (tre60) di Fern Michaels racconta la storia di Toots (come la chiamano le amiche). Lei ha 8 mariti alle spalle e un vortice di energia e positività – Leggi un capitolo

Toots, 8 mariti alle spalle e un vortice di energia e positività, decide di partire per la California con le tre amiche più care: Ida, Sophie e Mavis. Obiettivo: mettere in atto un piano per dare una sferzata alla vita sentimentale della figlia Abby e salvare dalla bancarotta la rivista di gossip per cui lavora la ragazza. Naturalmente, tutto a sua insaputa… E’ (in breve) la trama di “Una donna fortunata” (tre60) di Fern Michaels.
Ecco un estratto dal romanzo, pubblicato per gentile concessione di Tea-Tre60

© 2014 TEA S.p.A., Milano 
«In Californiaaa?! E Walter dove lo metto, secondo te?» strillò Sophie. «Lo sai che ha un piede nella fossa. O almeno così credo, anche se forse m’illudo e basta. Sentitela! In California, ci vuol portare!»
«Esatto. Non ti agitare, cara, il buon Walter può morire anche in compagnia dell’infermiera. Al massimo fai un salto a casa per il funerale: lo fai abbrustolire, come dice Abby, e fine della storia. Poi incassi il premio dell’assicurazione e finalmente puoi archiviare questo capitolo della tua vita.»
«Sì, ma io pensavo a un viaggio di pochi giorni, una specie di weekend lungo per staccare un po’», protestò Sophie, accendendo una sigaretta. «Se quello mi muore mentre sono in California cosa faccio?»
«Ti ritrovi libera e con cinque milioni in tasca: meglio di così! Devi decidere, o ci stai o non ci stai.»
Toots guardò con fermezza il gruppetto raccolto intorno al tavolo del salotto. Dopo aver spazzolato il caffè e il dolce erano rientrate e Toots aveva scovato la bottiglia di scotch del mattino, ancora mezza piena; ora sedevano di fronte ai bicchierini semivuoti, pensierose. Sophie usava il suo bicchiere come portacenere, Ida si era appollaiata come al solito sul bordo della sedia, pronta a scattare in piedi, e Mavis lanciava occhiate languide alla fruttiera colma di mele e arance.
«Scusate. Parlare di Walter fa riemergere anni di brutti ricordi, e per di più tira fuori il mio lato peggiore.»
Le altre annuirono solidali: capivano benissimo.
«Dunque, il piano è questo. Dovremo stare via un minimo di sei mesi, cioè il tempo necessario a trasformare l’Informerin una rivista competitiva. Sono anni che sul mercato spopolano sempre gli stessi tabloid: è ora che abbiano un po’ di concorrenza.» Toots buttò giù un sorso di scotch e rabbrividì alla sensazione rovente del liquido che scendeva nello stomaco.
«Detto così suona bene, ma cosa pensi di fare esattamente? Che si tratti di Hollywood o cronaca nazionale, le notizie sono notizie: se non succedono, non te lepuoi mica inventare. E poi ci vogliono anni a trovare le fonti giuste, informatori che sappiano il fatto loro e amici pronti a tradire gli ex amici per un pugno di dollari», osservò Sophie.
«Ricordiamoci che stiamo parlando di Hollywood, dove anche le voci possono diventare notizie. Avete presente quand’era scomparsa Helen Heart? I tabloid sostenevano che fosse andata in Europa a fare un intervento di chirurgia plastica, e invece era in una clinica sulle colline di Malibu a disintossicarsi, proprio sotto il loro naso. Al resto del mondo non interessa quale sia la verità, ma a chi lavora nello spettacolo importa eccome: chi vuoi che assuma una vecchia alcolista per il prossimo film di Natale? Nessuno. Il tipo di notizie su cui lavoriamo non cambia il corso della storia, ma carriere come quella di Helen Hearte di gente come lei. I pezzi grossi dello spettacolo le leggono, le riviste di gossip, anche se non lo ammetterà mai nessuno. Me l’ha detto Abby, e lei di queste cose se ne intende.»
(continua in libreria…)

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