Jennifer L. Armentrout

Ero arrivata fin lì senza che la mia attrazione fosse d'intralcio e quella settimana non sarei stata da meno: non potevo rischiare di distruggere la nostra amicizia. L'esito del desiderio che provavo nei confronti di Kyler sarebbe stato uno soltanto: un cuore spezzato.

Nessuno poteva prendere il mio posto nella sua vita. Quello lo sapevo. Ero l'amica che sapeva tutto di lui e di cui si fidava più di ogni altro. Ero la migliore amica di Kyler. Ecco perché non mi avrebbe mai amata come io lo amavo.

Potevo dirgli che ero contenta si fosse fermato, aggiungere qualche stupidaggine e cambiare argomento. Oppure potevo dirgli cosa volevo… cosa desideravo da tantissimo tempo. Ma se l'avessi fatto, non sarei potuta tornare indietro.

Saremmo arrivati lo stesso a quel punto non fossimo rimasti isolati per la tempesta? Non credo. Probabilmente avrei continuato a scoparmi le altre e lei si sarebbe trovata qualcuno che non le sbattesse in faccia tutte le proprie conquiste. Qualcuno che si comportasse bene, con la testa a posto, che la trattasse come la cosa più preziosa al mondo. Quel qualcuno sarebbe stato un fortunatissimo figlio di puttana. Volevo essere io quell'uomo. Potevo esserlo se lei mi avesse voluto.

Tutto ciò che vale qualcosa nella vita, tutto ciò che è davvero divertente e gioioso, è anche complicato. Se è facile, probabilmente non ne vale la pena.

Il passato mi aveva insegnato che la vita non si ferma mai, qualunque cosa, terribile o meravigliosa, accada. La vita va avanti.

Io non avevo colpe per tutto quello che era successo dieci anni prima. Le vittime non hanno colpe.

Tra noi era sempre stato così: ogni volta che ci toccavamo, anche il più innocente dei gesti ci dava la scossa elettrica.

Con Cole mi sentivo in bilico su una scogliera, sempre sul punto di cadere, e felice di lasciarmi andare. Non mi ero mai più sentita così.

Una volta tra noi c’era qualcosa di meraviglioso e quasi magico, ma adesso c’erano solo dieci anni passati l’uno lontano dall’altra, centinaia di opportunità sprecate, pietà e rimorso.

Anche dopo che te n’eri andata, sei sempre stata qui. Eri come un fantasma che abitava ogni mio pensiero, che seguiva ogni mio passo. Non ho mai voltato pagina davvero. E non volevo farlo. Tu eri parte di me.

Quando me n’ero andata avevo giurato che non sarei tornata mai più. Mai dire mai.

Tutto ciò che vale qualcosa nella vita, tutto ciò che è davvero divertente e gioioso, è anche complicato. Se è facile, probabilmente non ne vale la pena.

Il passato mi aveva insegnato che la vita non si ferma mai, qualunque cosa, terribile o meravigliosa, accada. La vita va avanti.

Io non avevo colpe per tutto quello che era successo dieci anni prima. Le vittime non hanno colpe.

Tra noi era sempre stato così: ogni volta che ci toccavamo, anche il più innocente dei gesti ci dava la scossa elettrica.

Con Cole mi sentivo in bilico su una scogliera, sempre sul punto di cadere, e felice di lasciarmi andare. Non mi ero mai più sentita così.

Una volta tra noi c’era qualcosa di meraviglioso e quasi magico, ma adesso c’erano solo dieci anni passati l’uno lontano dall’altra, centinaia di opportunità sprecate, pietà e rimorso.

Anche dopo che te n’eri andata, sei sempre stata qui. Eri come un fantasma che abitava ogni mio pensiero, che seguiva ogni mio passo. Non ho mai voltato pagina davvero. E non volevo farlo. Tu eri parte di me.

Quando me n’ero andata avevo giurato che non sarei tornata mai più. Mai dire mai.

«Tu mi piaci, Lena. E lo sai.» Era forse un sogno? Quelle erano le parole che volevo sentirmi dire da un’eternità. «Perché adesso? Perché aspettare…» Mi si spezzò la voce. «Non avrei dovuto aspettare», disse Sebastian. «Questo però è il tempismo peggiore della storia.» «O forse è perfetto. Non esiste un momento sbagliato per dire a una persona che la ami.»

«Tu mi piaci, Lena. E lo sai.» Era forse un sogno? Quelle erano le parole che volevo sentirmi dire da un’eternità. «Perché adesso? Perché aspettare…» Mi si spezzò la voce. «Non avrei dovuto aspettare», disse Sebastian. «Questo però è il tempismo peggiore della storia.» «O forse è perfetto. Non esiste un momento sbagliato per dire a una persona che la ami.»

Le sue labbra sfiorarono le mie. Lentamente, una volta e poi un’altra. Non riuscivo più a respirare, anche se lui non mi stringeva forte. Quel bacio... diceva che ero importante per lui.

Ti amo, Roxy.Si chino` a baciarmi dolcemente, e in quel momento compresi l’emozione che stava dietro quei baci teneri e delicati. Era quella parola di cinque lettere. Amore.

Mi baciò come se fosse l’ultima volta, e io annegai in lui, nel suo sapore e nel suo calore.

So cosa vuol dire avere paura. Ho visto morire i miei amici. Ogni giorno vado al lavoro sapendo che potrebbe essere l’ultima volta. Penso a mio fratello e so che corre gli stessi rischi. Ma soprattutto ho paura di perdere te.

Gli strinsi la spalla, col cuore che batteva all’impazzata. Quando fantasticavo su un nostro bacio, non lo immaginavo cosı`. Nessun ragazzo mi aveva mai baciata come se fossi una gemma preziosa.

Tutto ciò che vale qualcosa nella vita, tutto ciò che è davvero divertente e gioioso, è anche complicato. Se è facile, probabilmente non ne vale la pena.

Il passato mi aveva insegnato che la vita non si ferma mai, qualunque cosa, terribile o meravigliosa, accada. La vita va avanti.

Io non avevo colpe per tutto quello che era successo dieci anni prima. Le vittime non hanno colpe.

Tra noi era sempre stato così: ogni volta che ci toccavamo, anche il più innocente dei gesti ci dava la scossa elettrica.

Con Cole mi sentivo in bilico su una scogliera, sempre sul punto di cadere, e felice di lasciarmi andare. Non mi ero mai più sentita così.

Una volta tra noi c’era qualcosa di meraviglioso e quasi magico, ma adesso c’erano solo dieci anni passati l’uno lontano dall’altra, centinaia di opportunità sprecate, pietà e rimorso.

Anche dopo che te n’eri andata, sei sempre stata qui. Eri come un fantasma che abitava ogni mio pensiero, che seguiva ogni mio passo. Non ho mai voltato pagina davvero. E non volevo farlo. Tu eri parte di me.

Quando me n’ero andata avevo giurato che non sarei tornata mai più. Mai dire mai.

Nessuno poteva prendere il mio posto nella sua vita. Quello lo sapevo. Ero l’amica che sapeva tutto di lui e di cui si fidava più di ogni altro. Ero la migliore amica di Kyler. Ecco perché non mi avrebbe mai amata come io lo amavo.

Ero arrivata fin lì senza che la mia attrazione fosse d’intralcio e quella settimana non sarei stata da meno: non potevo rischiare di distruggere la nostra amicizia. L’esito del desiderio che provavo nei confronti di Kyler sarebbe stato uno soltanto: un cuore spezzato.

Saremmo arrivati lo stesso a quel punto non fossimo rimasti isolati per la tempesta? Non credo. Probabilmente avrei continuato a scoparmi le altre e lei si sarebbe trovata qualcuno che non le sbattesse in faccia tutte le proprie conquiste. Qualcuno che si comportasse bene, con la testa a posto, che la trattasse come la cosa più preziosa al mondo. Quel qualcuno sarebbe stato un fortunatissimo figlio di puttana. Volevo essere io quell’uomo. Potevo esserlo se lei mi avesse voluto.

Potevo dirgli che ero contenta si fosse fermato, aggiungere qualche stupidaggine e cambiare argomento. Oppure potevo dirgli cosa volevo… cosa desideravo da tantissimo tempo. Ma se l’avessi fatto, non sarei potuta tornare indietro.