Citazione da "Luis Sepúlveda. Il ribelle, il sognatore" di Bruno Arpaia

«Per Sepúlveda la letteratura era, come per gli shuar, come per i suoi antenati mapuche, riunirsi attorno al fuoco o sulla riva di un fiume e raccontare ad alta voce gli avvenimenti della giornata o quelli del passato, facendo esistere le cose nominandole. Per lui, la scrittura era il potere di conservare intatti i sogni senza dimenticarli.»

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