Citazione da "Dietro le quinte" di Roy Fuller

«George si domandò, con uno strano distacco, se fosse simpatico a qualcuno: strano perché da anni non gli toccava il lusso di sapere che a una persona importava di lui. Quella parte dei suoi sentimenti, d'un tratto se ne rese conto, si era atrofizzata, e al suo posto c'era un elaborato sistema di gratificazioni surrogate e solitarie – la musica del grammofono, serate di lettura assidua, le scatolette di sardine a colazione.»

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