

Sinossi
Esiste un'isola nel Mediterraneo dove i ragazzi non scendono mai a mare. Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull'acqua, ed è lì che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti. Ha cinquant'anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro. Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte. Il labirinto inestricabile della burocrazia, i lutti inaspettati, le notti insonni, rivelano l'altra loro possibilità: essere un punto di partenza. Nella speranza che un giorno, quando questi ragazzi avranno scontato la loro pena, ci siano nuove pagine da riempire, bianche «come il bucato steso alle terrazze». Questo romanzo limpido e intenso forse è una piccola storia d'amore, forse una grande lezione sulla possibilità di non fermarsi. Di espiare, dimenticare, ricominciare. «Vederli andare via è la cosa più difficile, perché: dove andranno. Sono ancora così piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 123
- Data di uscita: 02-04-2019
Recensioni
Se dovessi scegliere un aggettivo per questo breve romanzo, sarebbe "artificioso". Si avverte già nel forte incipit la cura nelle costruzioni dei periodi e nella trasmissione delle immagini, la scelta non casuale del lessico, le capacità di Valeria Parrella. Le sue sono frasi non scontate, che conse Leggi tutto
Nisida, l'isola che non si può visitare. "Nisida è una piccola isola appartenente all’arcipelago delle isole Flegree che si eleva sul mare di Napoli, ove è posta all’estrema propaggine della collina di Posillipo cui è collegata fisicamente, in una località chiamata Coroglio." A Nisida c'è l'Istituto Leggi tutto
Una storia molto bella e commovente, ma che ho trovato compromessa da quel modo di scrivere pretenzioso e articolato tipico degli autori italiani editi Einaudi, come se avvertissero l’esigenza di ostentare continuamente la loro hybris nella scrittura e la padronanza delle figure retoriche. Voglio leg Leggi tutto
A volte mi dimentico che anche le parole sono frutto di una invenzione. Nella Guida tascabile per maniaci di libri, a pagina 465, se ne elencano alcune che ereditiamo da Shakespeare, tra cui mi ha molto divertito leggere il termine gossip, per dire. La parola nostalgia, che utilizziamo quasi quotidia Leggi tutto
Avrei dato 2.5 stelle, ma poi l'epilogo mi ha convinto a regalare mezza stella in più. È una lettura faticosa: la prosa eterea, fatta di periodi sconnessi quasi come in un flusso di coscienza, rallenta il lettore. Mi è parsa poco convincente anche la trama: Almarina e la sua professoressa si scelgon Leggi tutto
Della Parrella avevo già letto diversi anni fa (otto? dieci? quindici?) "Lo spazio bianco". Periodicamente mi torna tra le mani quando la casa sta per scoppiare e devo fare una cernita di libri da vendere per liberare spazio: ogni volta si salva solo perché di quel libro non mi ricordo assolutamente Leggi tutto
Un romanzo di rinascita, di tornare a vivere e alla vita potrebbe essere la summa di questo romanzo della Parrella. Un romanzo di formazione al femminile che racconta la storia, come si evince dal titolo, di Almarina. Oltre ai giovani detenuti, le principali protagoniste sono Elisabetta, insegnante
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