

Sinossi
«Vivere, in fondo, non è che una serie di storie che si chiudono e si aprono, un continuo stringere la presa e lasciar andare. Una catena infinita di incontri e di addii». Quante esistenze attraversano una stazione affollata. Dietro i volti delle persone in fila all'edicola o al bancone del bar si nasconde un groviglio di desideri e paure, di dolori e speranze. C'è una donna che non deve partire, eppure resta seduta lì, le borse della spesa ai piedi. C'è un padre che ha smarrito il figlio, e un uomo che sta per separarsi dalla donna della sua vita. C'è un marito che vede un enorme coniglio accanto a sua moglie ogni volta che la guarda, una ragazza che riceve messaggi inattesi, un ragazzo che ha preso una decisione irreversibile. C'è il mistero indecifrabile di ogni incontro capace di farci cambiare strada, e il terrore dell'abbandono sempre dietro l'angolo. Poi c'è uno scrittore con un buffo berretto giallo che si aggira fra i binari dopo aver perso il treno, ed è impaziente di salire sul prossimo. Perché sa che alla fine del viaggio troverà la sua famiglia ad aspettarlo. Perché «l'amore ha sempre, sempre a che fare con qualcuno in grado di riportarti a casa». Con la sua voce inconfondibile, Matteo Bussola racconta il nostro ostinato bisogno degli altri, malgrado la possibilità di ferirsi, di tradirsi, malgrado le accuse o i rimpianti. Il suo è un inno al potere salvifico delle storie, grazie alle quali ci sentiamo tutti meno soli.
- ISBN: 8806249428
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 184
- Data di uscita: 23-11-2021
Recensioni
Raramente un libro mi porta a piangere. Raramente un libro mi scava dentro così. Bellissimo.
Matteo Bussola perde il treno e per ingannare l’attesa in stazione ( che qui diventa metafora di un viaggio rimandato che costringe a fermarsi e riflettere), pensa a nuove storie Nasce così, Il tempo di tornare a casa, che intreccia racconti che parlano di ritorni ( a casa, come metafora di sé stessi Leggi tutto
4,5 Quante storie si possono incrociare in una stazione, aspettando un treno? Tante, tante storie all'apparenza diverse eppure collegate in qualche modo dall'attesa, un tempo sospeso che ha tante sfumature. Le parole di Bussola hanno sempre il potere di trasformarsi in emozioni appena lasciano la cart Leggi tutto
Matteo perde un treno e questo semplice gesto è l’avvio per scandagliare le mille storie che accadono quotidianamente in uno di quei non luoghi per eccellenza: la stazione. Continua a farsi strada con forza la “voce” del Bussola scrittore, l’auto-fiction che abbiamo conosciuto e amato nei primi due b Leggi tutto
Matteo Bussola ha saputo che emozionarmi ancora un'altra dannata volta. All'inizio pensavo che il libro non mi sarebbe piaciuto, adesso invece posso dire che forse è il mio preferito. La storia di LaMarta mi ha devastato il cuore 💔 5 stelle per le emozioni
Sto cominciando ad adorare Bussola. In questo libro si intrecciano varie storie di vari personaggi che si incontrano alla fermata del treno, in stazione. Le storie sono belle perché si capisce che sono tutte collegate. In una stazione può accadere di tutto: di innamorarsi, di lasciarsi, di perdonare Leggi tutto
*2 e mezzo* Chi di voi passando del tempo in stazione non ha fantasticato sulle vite altrui che rapidamente gli si alternavano sotto gli occhi? Matteo Bussola dà voce a questo fantasticare creando un intreccio di storie che hanno tra loro la stazione come punto di unione. È quasi una raccolta di rac Leggi tutto
È il secondo (e ultimo) Bussola che leggo, o per meglio dire che ascolto (@Audible). Di Notti in bianco, baci a colazione avevo apprezzato la simpatia della scrittura, nonostante quel fare un po’ melenso e smorfiosetto, dalla citazione facile, ma che comunque mi aveva divertito. Questo libro, invece Leggi tutto
Scorrevole ma insignificante
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!