Sinossi
Ci sono libri che hanno la prodigiosa, temibile capacità di dare, semplicemente, corpo agli incubi. "Epepe" è uno di questi. Inutile, dopo averlo letto, tentare di scacciarlo dalla mente: vi resterà annidato, che lo vogliate o no. Immaginate di finire, per un beffardo disguido, in una labirintica città di cui ignorate nome e posizione geografica, dove si agita giorno e notte una folla oceanica, anonima e minacciosa. Immaginate di ritrovarvi senza documenti, senza denaro e punti di riferimento. Immaginate che gli abitanti di questa sterminata metropoli parlino una lingua impenetrabile, con un alfabeto vagamente simile alle rune gotiche e ai caratteri cuneiformi dei Sumeri - e immaginate che nessuno comprenda né la vostra né le lingue più diffuse. Se anche riuscite a immaginare tutto questo, non avrete che una pallida idea dell'angoscia e della rabbiosa frustrazione di Budai, il protagonista di "Epepe". Perché Budai, eminente linguista specializzato in ricerche etimologiche, ha familiarità con decine di idiomi diversi, doti logiche affinate da anni di lavoro scientifico e una caparbietà senza uguali. Eppure, il solo essere umano disposto a confortarlo, benché non lo capisca, pare sia la bionda ragazza che manovra l'ascensore di un hotel: una ragazza che si chiama Epepe, ma forse anche - chi può dirlo? - Bebe o Tetete.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 217
- Data di uscita: 05-10-2017
Recensioni
Racconto paradossale di un autore ungherese semi-sconosciuto, kafkiano ma senza quel senso di disperazione acuta. Altresì deprimente e angoscioso ma si legge come un sofisticato gioco letterario, una raffinata metafora dell'incubo della vita moderna che accettiamo come se fosse accettabile. è la sto Leggi tutto
Avevo sentito parlare per la prima volta di ‘Epepe’ su Radio Libri, ormai un paio d’anni fa, e mi aveva colpito subito. Avevo immediatamente messo il libro in wishlist, senza informarmi oltre sulla trama, sui giudizi, sull’autore, e lì è rimasto per un bel po’, in attesa del suo momento, che è venut Leggi tutto
"La solitudine l’aveva reso fragile e incapace di dominare le proprie emozioni" Budai, esperto di linguistica e specializzato in etimologia, è atteso ad Helsinki per una conferenza. Scende dall'aereo dopo aver fatto, durante il tragitto, una lunga dormita. La bocca impastata, gli occhi cisposi e si Leggi tutto
I didn't like Metropole , but I expected to. The reviews I'd read around here said it was excellent. The quotes on the front and back covers raved (even going so far as to compare it to Nineteen Eighty-Four and The Trial ). There were times when I nearly quit reading, then some tiny moment recaptured m Leggi tutto
Videorecensione: https://youtu.be/2dj1Ve7uikg
Agota Kristof ve Magda Szabo deneyimlerimin ardından "şu Macar edebiyatına biraz dalayım ya ben" demem üzerine yolumun kesiştiği Ferenc Karinthy kitabı Epepe çok... klostrofobik - ve bence bu iyi bir şey. Bir kongreye katılmak üzere uçağa binen Budai isimli bir dilbilimcinin bir şekilde kendisini dil Leggi tutto
Si parla di incubo, nel risvolto di copertina, ed effettivamente questo "Epepe" sembra dare vita a un sogno fra i peggiori. Immaginate per un attimo di finire in una città di cui non solo non avete mai sentito parlare, ma che è praticamente sconosciuta a tutta la nostra civiltà. Non basta: questa cit Leggi tutto
This novel depressed me deeply. Even so I loved it for presenting a dystopian vision that comes very close to metaphorical truth. And for all that, it's also remarkably funny. And darn, I want to read it again right now after reading Lorde by João Gilberto Noll , a book that has many parallels to thi Leggi tutto
Citazioni
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