Sinossi
Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un'infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all'ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell'HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l'autore ci accompagna indietro nel tempo, all'origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano - o Rozzangeles il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 328
- Data di uscita: 09-05-2019
Recensioni
Solitamente non do una stellina nelle mie recensioni, neppure ai libri che non mi sono piaciuti affatto. È una sorta di rispetto per chi ha speso ore e ore a scrivere (il che non è facile), ma anche uno spiraglio che concedo alla possibilità che sia stato io a non aver saputo leggere un determinato Leggi tutto
Ora. Questo libro è stato osannato in rete, da bookblogger, recensori e scrittori (Teresa Ciabatti in primis). Considerato un esordio imperdibile, scrittura pazzesca, storia contemporanea raccontata magistralmente. Io, prima di trovarlo in offerta su Kobo (per fortuna), avevo solo letto un trafilett Leggi tutto
Come tutti i memoir, Febbre è un libro che funziona solo se l’autore ti è simpatico; e a me Jonathan Bazzi è simpatico. Mi piace il suo stile, sia per quanto riguarda la scrittura — il tono colloquiale, la prosa scorrevole che ricorda quella di un blog — che l'abbigliamento: la sua manicure da “femmi Leggi tutto
Intervista all'autore: https://youtu.be/K-vuYvCtDJw
Jonathan Bazzi ha il coraggio di mettersi a nudo. Tutto è iniziato nel 2016, con una febbre che non riusciva ad andare via. Quando si è giovani non si pensa che il tempo sia limitato: ci si sente invincibili, immuni da ogni malattia. Poi qualcosa va storto, ci si ammala e le certezze granitiche comi Leggi tutto
Anche Febbre finisce tra gli esordi italiani del 2019 da non perdere. Assieme a Benevolenza Cosmica , Il giorno della nutria e Hamburg , almeno. La narrativa italiana è viva e stimolante. Ho trovato la scrittura diretta, forte, sensibile. Molte frasi brevi, talvolta fulminanti. Tra autobiografia e roma Leggi tutto
Se vuoi lamentarti per tutto il libro, almeno scrivilo bene, e non con i penso e scrivo della quinta elementare. Ok, erano due stelline. Ma una se l’è giocata con “l’angoscia è un insetto gigante che vomita la sua bava vischiosa”
All'inizio avevo dato tre stelline, ma poi mi sono resa conto che non sarebbe stato un voto onesto. Ci ho messo più di un mese per finire questo libro di 300 pagine scarse ed il motivo è semplice: non avevo voglia di continuarlo, non ero veramente interessata a sapere come il tutto andasse a finire. Leggi tutto
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