

Sinossi
Nel Cinquecento, l’invenzione di Gutenberg– la stampa a caratteri mobili – fu il motore inconsapevole di una rivoluzione. La capillare diffusione di fogli stampati con la nuova tecnologia a basso prezzo portò chi non aveva mai avuto accesso al poterea prendere coscienza per la prima volta di istanze comuni. La rabbia sociale che ne esplose assunse una forma nuova e organizzata, da cui scaturì la Guerra dei contadini, alla fine repressa nel sangue nel 1525. Da allora il mondo non fu più come prima; da quel momento il potere iniziò a occuparsi dei mezzi di informazione per poterli imbrigliare e rendere innocui. Cinque secoli dopo – parliamo di noi –è accaduto qualcosa di molto simile. È il 6 gennaio 2021 quando il sogno della «più grande democrazia del mondo», incredibilmente, vacilla. Una folla inferocita, composta in maggioranza da uomini bianchi, dà l’assalto al Congresso degli Stati Uniti, a Capitol Hill. La rabbia popolare di quel giorno viene incanalata e organizzata dai social media. In entrambi i casi un nuovo mezzo di comunicazione, sfuggito ai filtri del potere, porta in superficie la rabbia di chi si sente escluso dalla narrazione dominante. In Cinquecento anni di rabbia Francesco Filippi discute una tesi affascinante: c’è uno stretto rapporto che intercorre tra le rivolte e i mezzi di comunicazione dal Cinquecento a oggi e senza dubbio quella a cui stiamo assistendo in questi anni è una rivoluzione, di cui noi siamo i protagonisti. Mai come ora abbiamo bisogno di fare un buon uso della storia per capire con maggiore profondità il mondo nel quale viviamo.
- ISBN: 8833942996
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 288
- Data di uscita: 03-09-2024
Recensioni
An analysis of the impact of the media - first the press, now the Internet and social media - in channeling the anger of the masses towards revolt and of the effort, by those in power, to assume and maintain control of it. Interesting, but not entirely convincing when it assumes the medium as an ena Leggi tutto
2 stelle e mezzo. Sicuramente si tratta di un libro curato, in cui convergono molti spunti di riflessione e tanti studi compiuti dall'autore, ma non mi ha convinta appieno. Ho trovato l'idea interessante, ma non così densa da giustificare le 200 pagine del libro: durante la lettura ho faticato a mant Leggi tutto
Quando la rabbia incontra un mezzo di comunicazione che la diffonde, di solito accadono due cose: si scopre di non essere soli, e la rabbia si trasforma in violenza. È successo nel 1525, quando la stampa diede per la prima volta voce alla rabbia dei contadini tedeschi, ed è successo nel 2021 con l'a Leggi tutto
Interessante (quale può esserlo una tesi di laurea)
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