

Sinossi
Chi cerca di dimenticare il passato è condannato a riviverlo in eterno, e non c’è luogo dove si possa rifugiare. È il destino di Vincenzo, che da dieci anni si è nascosto in una casetta sul porticciolo di Bacoli, a trenta chilometri da Napoli, lontano da qualunque luogo o persona potesse ricordargli chi è stato e cosa ha fatto. Ma incubi e allucinazioni non hanno smesso di tormentarlo; né l’amicizia di Antonio, un pescatore che se l’è preso a cuore come un figlio, basta a lenire il suo dolore. È pazzo, dicono di lui… e potrebbero pure avere ragione. Una mattina, mentre beve un caffè al bar, un uomo gli si avvicina. È un avvocato, spiega, e lo manda Giovanni Testa, amico di vecchia data, in carcere da anni, verso il quale Vincenzo ha un antico debito morale. Il figlio di Giovanni è morto qualche giorno prima, si è lanciato dal tetto di una chiesa. La moglie lo aveva lasciato, si mormora in giro, ultimamente stava male, era depresso. Ma il padre non crede al suicidio e chiede a Vincenzo di tornare in città, di indagare per conto suo. E così, dopo aver cercato per tanto tempo di scappare dalla verità, sarà costretto a rincorrerla e a sbatterci contro. Con un personaggio che porta un elemento di novità nel panorama del noir italiano, Giancarlo Piacci scava nell’anima di Napoli e delle sue esistenze sgualcite per raccontare non solo le contraddizioni invisibili ma soprattutto quelle che abbiamo sotto agli occhi e ci ostiniamo a ignorare.
- ISBN: 8831016091
- Casa Editrice: Salani
- Pagine: 336
- Data di uscita: 13-09-2022
Recensioni
Voto libro: 4.5 Per leggere la recensione in blog cliccare qui: https://ilconfinedeilibri.blogspot.co...
I santi d’argento è un romanzo che apre molti spunti di riflessione: sulla complessità di bene e male, sulla difficoltà di esorcizzare i demoni interiori, o di perdonare a noi stessi i nostri sbagli. In questo periodo faccio un po’ fatica a concentrarmi sulla lettura, ma ho finito questo libro in poc Leggi tutto
Quanto ha influito la copertina di Zerocalcare per la lettura di questo libro? Abbastanza. Non tanto per il disegno, quanto più perché so che Michele è una grande fan del genere noir e hard-boiled, quindi se decide di realizzare una copertina per l'opera prima di un autore e sotto il titolo c'è scrit Leggi tutto
Di una lentezza esasperante, con colpi di scena che mi hanno ricordato la canzone di Vasco Rossi “E…”, quando evidentemente a lui non veniva la rima e allora “e l’odore che hai.. mi ricorda qualcosa, VA BEH.. non sono fedele mai, ora lo so”. Peccato.
Il pezzo in cui il protagonista smonta un ricordo per arrivare a capire chi è la persona che sta guardando è magistrale. Grande opera prima.
Bella scrittura, metafore a cascata, ma del noir non ha né i tempi né la suspense. Abbandonato.
Citazioni
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