Sinossi
Un'isola uncinata al cielo con le sue rocce plutoniche, attracco difficile, fuori dai tracciati turistici, dove buca il cielo un faro tuttora decisivo per le rotte che legano Oriente e Occidente. Paolo Rumiz, viandante senza pace, va a dividere lo spazio con l'uomo del faro, con i suoi animali domestici: si attiene alle consuetudini di tanta operosa solitudine, spia l'orizzonte, si arrende all'instabilità degli elementi, legge la volta celeste. Gli succede di ascoltare notizie dal mondo, e sono notizie che spogliano l'eremo dei suoi privilegi e fanno del mare, anche di quel mare apparentemente felice, una frontiera, una trincea. Il faro sembra fondersi con il passato mitologico, austero Ciclope si leva col suo unico occhio, veglia nella notte, agita l'intimità della memoria (come non leggere la presenza familiare della Lanterna di Trieste), richiama, sommando in sé il "gesto" comune delle lighthouse che in tutto il mondo hanno continuato a segnare la via, le dinastie dei guardiani e delle loro mogli (il governo dei mari è legato all'anima corsara delle donne), ma soprattutto apre le porte della percezione. Nell'isola del faro si impara a decrittare l'arrivo di una tempesta, ad ascoltare il vento, a convivere con gli uccelli, a discorrere di abissi, a riconoscere le mappe smemoranti del nuovo turismo da crociera e i segni che allarmano dei nuovi migranti, a trovare la fraternità silenziosa di un pasto frugale.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 149
- Data di uscita: 12-01-2017
Recensioni
Tre settimane da raccontare... Il viaggio immobile è il più difficile di tutti, perché non hai scampo, sei solo con te stesso, in preda alle visioni, e lasciarsi andare è facile, quasi naturale. Un libro di viaggio, un’esperienza unica che mi ha coinvolto parecchio, trasmettendomi di volta in volta a Leggi tutto
Quando mi capita di passare una vacanza come turista su qualche isola del Mediterraneo, immagino come potrebbe essere fuori stagione, con il mare grosso sotto una tempesta. E mi affascina l'idea di potermene stare davanti al mare a osservare le forze della natura che si scatenano, di vivere in mezzo Leggi tutto
Questo é uno di quei libri che mi trascinano al loro interno così tanto che devo impormi di fermare la lettura per centellinarne la poesia. Mi piace credere che sia il libro a scegliere il lettore ed é stato così per questo "viaggio immobile" di Rumiz. Il mondo che descrive é fisicamente molto lonta Leggi tutto
Se avessi voluto leggere una guida tecnica sulla pesca e sui viaggi in barca non avrei acquistato un romanzo. Ho faticato per arrivare alla fine. Cosa mi aspettavo? Sicuramente impressioni personali legate all'esperienza di vita in un faro. Immaginavo di trovare un viaggio introspettivo e non un ele Leggi tutto
Ne sono rimasta completamente spiazzata! Non credevo che questo libro, preso perché il titolo si legava alla mia passione per la mitologia greca, mi sarebbe piaciuto tanto da costringermi persino a razionarne la lettura per farla durare di più.
Aaaah, che godereccio questo libro. Rumiz spende 3 settimane a lavorare nel faro di una sperduta isoletta greca, ma riesce a spremerle e a raccontarcele come se fossero 3 anni. I banchetti di pesce del farista-capo (capitano ma anche pescatore), i pomeriggi assolati passati a cogliere gli asparagi e Leggi tutto
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!