Sinossi
Ci sono libri che sembrano sottrarsi a ogni giudizio o classificazione, perché parlano da un luogo così distante che è difficile anche solo individuarne la fisionomia. Sono porte che si aprono su altri mondi - mondi nei quali, senza di loro, ci sarebbe impossibile entrare. Libri come questo, di John M. Hull: una delle più precise e asciutte testimonianze su che cosa significhi quel particolare stato della vita e della coscienza che chiamiamo cecità, scritta in forma di diario da un uomo che non è nato cieco, ma lo è diventato a quarant'anni. Hull però non si limita a raccontare la sua lenta discesa verso la cecità: parte proprio da questa, per arrivare alla sobria descrizione di qualcos'altro, quello che lui chiama «il dono oscuro». Uno stato ultimo e molto raro, dove la mente recide ogni residuo legame con i suoi fantasmi perché li dimentica, diventando incapace anche di tradurre tutte quelle approssimative informazioni che il mondo le invia attraverso gli altri sensi, e non potendo così fare altro, per sopravvivere, che inventare un nuovo linguaggio, o altrimenti sprofondare in sé stessa. «Non esiste, che io sappia, un resoconto altrettanto minuzioso, affascinante (e terrificante) di come non solo l'occhio esterno, ma anche quello "interno" svanisca con la cecità» ha osservato Oliver Sacks. E «se Wittgenstein fosse diventato cieco, avrebbe scritto un libro come questo».
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 221
- Data di uscita: 28-11-2019
Recensioni
A sad and touching account of a man's adjustment to gradual blindness. Whilst the writing isn't groundbreaking or pioneering, its honest and heartfelt. It made me sad to think of what it would be like to never be able to read a physical book again, turn the pages and cast your eyes over precious wor Leggi tutto
I added this book to my list because it was one of David Bowie's favorites. There were definitely some interesting insightful parts about the experience of blindness, but I had no idea how religious this memoir would be...and how much time would be spent talking about dreams.
Nella Premessa l’Autore scrive: “Se stai leggendo questo libro probabilmente vuoi capire cos’è la cecità. Vuoi sapere cosa significa diventare ciechi, vivere da ciechi”. In effetti è così: ero interessato a sapere proprio questo. E il libro inizia in maniera davvero spiazzante, ponendo una domanda a Leggi tutto
Un uomo tutto intero, interamente presente Nessun buonismo o frasi altisonanti. Hull ce lo premette quando parla di altre biografie sulla cecità. Manca il banale, l'immediato e la condivisione di questa condizione. Lo scrive per sé, per altri ipovedenti ma lo scrive soprattutto per farci rendere cont Leggi tutto
Da questo libro mi aspettavo tantissimo, forse troppo. Gli estratti che avevo letto promettevano di aiutarmi a capire com'era a livello esistenziale la vita di un cieco. Purtroppo però questa promessa viene esaudita solo in parte e in maniera non del tutto soddisfacente. Probabilmente ciò che stavo Leggi tutto
This is a strange book to review. As a collection of journal entries and brief essays, it somewhat escapes genres. The guiding theme is, more or less, the author's own adaptations to blindness, and these are frequently thought-provoking (to my fully-sighted self). The different approaches (which one Leggi tutto
I'm not sure how anyone's journal/ personal thoughts/ experience could be lower than a 5 star review... It doesn't make sense to me. With that said, I thought Touching the Rock was so insightful into the world of blindness and it was honest. I love thought processes and his ideas of what blindness i Leggi tutto
Citazioni
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