

Sinossi
Durante un viaggio in Russia Carrère riprende contatto con le sue origini, con la lingua russa che ha accompagnato la sua infanzia e, soprattutto, inizia a indagare sul nonno materno, che dopo una vita difficile scomparve nell'autunno del 1944, probabilmente ucciso perché sospettato di collaborazionismo con i tedeschi. È il segreto di sua madre, il fantasma che tormenta la sua famiglia. Proprio per esorcizzarlo ha deciso di andare in una piccola cittadina della provincia russa, dove rimane per un lungo periodo, in attesa che accada qualcosa. E qualcosa accadde: un crimine atroce. La follia e l'orrore tornano a impossessarsi di lui e, allo stesso tempo, della sua vita amorosa. Scrive per Sophie una novella erotica ("Facciamo un gioco") che dovrebbe irrompere nella realtà di un amore improntato a fughe, tradimenti, riprese; ma la realtà manda a soqquadro i suoi piani, facendo a pezzi il suo amore.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 276
- Data di uscita: 21-01-2014
Recensioni
Semi-disastrous structurally, but with enough good writing and Carrere-style free-associative confession/analysis to keep me going. This is by far the weakest of his hybrid non-fiction works that I've read (I adored THE KINGDOM and thought THE ADVERSARY was gripping), and the problem is essentially
Penso che le persone possano trovare libri che si adattano di più ai periodi che stanno vivendo e “Un romanzo russo” per me è stato questo, il libro giusto. Non mi sentivo così tanto dentro una storia dai tempi di Kundera.
Credimi, sto mentendo “A volte ho l’impressione di raccontare cose che mi si buttano addosso. Come è successo per questo documentario. Intorno a me o anche contro di me, succedono delle cose che accendono in me curiosità oppure orrore, e allora io non so fare altre che raccontarle. Non so bene perché Leggi tutto
Ho un debole per questo scrittore, un debole forte. Nonostante sia così pieno di sé, consapevole di essere il grande Emmanuel Carrère, non si vergogna nel mostrare il suo lato oscuro. È come se dicesse al lettore “Questo sono io, prendere o lasciare.” E sin dalle prime pagine mi è piaciuto, perché am Leggi tutto
Una novela rusa, de Carrère, es un libro que tiene muchos problemas y muy grandes. Cuenta varias tramas, pero en su mayor parte no van a ningún lado. Además no tienen apenas relación entre sí que justifique que estén en el mismo libro, y la que parece más interesante queda abandonada en las primeras Leggi tutto
“…non si capisce dove vuole andare a parare!” “…non si capisce dove vuole andare a parare!” è un’osservazione che ho notato più volte su questo libro o su Carrère in generale, ed è un’affermazione che in effetti si può condividere ed estendere anche ad opere più recenti come “Vite che non sono la mia Leggi tutto
Non riesco a capire come si possa iniziare un libro raccontando del ritorno a casa di un vecchietto ungherese che per cinquant'anni è rimasto in un manicomio in Siberia, non parlando la lingua locale e non essendo quindi capito da nessuno, e finire con l'autore stesso che parla della disfatta della Leggi tutto
Andràs Toma, prigioniero di guerra ungherese senza un gamba Un nonno, Georges, dal passato misterioso Sophie Un villaggio di pazzi sulla Transiberiana Governanti gitane brutte come streghe Insanità morale e mentale Lettere d’amore, treni presi e treni persi La lingua russa, che migliora o peggiora in base Leggi tutto
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