

Sinossi
Nata nel XII secolo sui campi di battaglia, l’araldica doveva servire a identificare i cavalieri, resi irriconoscibili dagli elmi e dalle armature. L’idea che gli stemmi siano monopolio dell’aristocrazia nasce in quei giorni, ma in verità tutti possono portarne uno, nobili o plebei, basta che rispettino le regole del blasone. Un codice funzionale elaborato per essere riconosciuto anche da lontano, fatto di colori vivi, immagini evidenti, segnaletica forte. Un sistema che ancora oggi è alla base della comunicazione e ci aiuta a capire i simboli presenti sulle bandiere delle squadre di calcio e in quelle nazionali, i loghi e i marchi più famosi, i cartelli stradali e molto altro.
In questo saggio lo storico dei simboli e dei colori Michel Pastoureau racconta con passione come è nata l’araldica, in che modo si è diffusa, e come è giunta a essere presente nella vita di ognuno di noi, diventando uno dei grandi codici di comunicazione della società contemporanea.
- ISBN: 8833310221
- Casa Editrice: Ponte alle Grazie
- Pagine: 160
- Data di uscita: 22-02-2018
Recensioni
Un saggio breve e conciso, ma che è ottimo per entrare nel mondo affascinante quanto a volte nebuloso di un'arte (a tutti gli effetti) come l'araldica. Dalle radici storiche alle implicazioni sociali, dai significati reconditi dei colori sino alla simbologia tutt'ora attuale, Pastoureau ci racconta Leggi tutto
I knew very little about heraldry and wanted to get an idea of its broad outline, evolution, and meaning. This book gave me more than I wanted, really, but that is not a fault. The main faults are a certain dullness in the translation and images that are too small, a problem endemic in this series.
Excellent introduction to th subject, and as ever the selection of illustrations in this series is wonderful.
視覺思考是人類的天性,在文字出現前,圖像與色彩就已經大量出現在洞穴壁畫與石器陶器之上,簡單的色彩和圖示就是區分彼此展現自己的最好工具,隨著部族、政權與國家的出現加大豐富了這種行為,紋章與家徽就是這種文化下的副產物,複雜的社會與歷史的傳承使得這些小玩意附加上了許許多多的涵義與故事,事過境遷後,我們可以發思古幽情,用其來反推早年人們的社會文化與風俗習慣,再用其來與時下的文創相結合,讓老靈魂進入新世代的人們的世界中吧… Leggi tutto
È davvero una brevissima introduzione che aggiunge poco - a parte il capitolo sui mon giapponesi.
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