

Sinossi
"Non si muove nessuno, qua, perciò veniamo bene nelle fotografie": sono i versi implacabili che sintetizzano la condizione di una generazione, quella del protagonista di questo romanzo e dei suoi amici, talmente precari da risultare fermi, paralizzati. L'io narrante è un dottorando in storia che, con l'amico Teo, operatore di call center, si trasferisce dalla provincia veneta nella Padova universitaria: centoventi euro al mese per mezza stanza, uso cucina e bagno in un appartamento condiviso con altri quattro coinquilini in un quartiere popolare, dove gli studenti e i giovani lavoratori si mescolano alle famiglie di nigeriani, moldavi e magrebini. Tra una sbronza con alcolici di sottomarca, un pomeriggio in sala prove con la sua band punk-rock e la scrittura di una tesi sulla guerra del Piave, il protagonista combatte con un barone universitario che sembra preferirgli una collega carina, mentre l'amica Mara si barcamena tra provini e corsi di recitazione dove i maestri ci provano con le allieve, Teo intraprende una carriera da tagliatore di teste in una multinazionale, Los dopo la laurea in matematica decide di espatriare in Belgio e Arturo continua a offrire a tutti il bicchiere della staffa al bar dell'albergo in cui lavora di notte. A scandire i giorni di questi trentenni affetti da rabbie colossali, gioie inquinate e nostalgie cattive è un'eterna attesa, la ricerca di una via di fuga che li conduca fuori dalla loro sala d'aspetto, da quel "nulla tenace che neanche hanno voglia di ammobiliare". A sette anni dalla sua prima edizione, Mondadori ripubblica in una versione aggiornata e con il commento di uno tra i suoi primi lettori, Andrea Cortellessa, il libro di esordio dell'autore de "Le vite potenziali".
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 264
- Data di uscita: 26-03-2019
Recensioni
Bella l’idea di scrivere un romanzo in versi, ma la sensazione forse voluta é quella di non muoversi mai, che i personaggi Millennial, generazione sciagurata, non facciano mai l’evoluzione verso l’etá adulta , diventando direttamente degli anziani senza speranze e però senza storie da raccontare. Leggi tutto
Coraggiosi, editore e scrittore, uno a commissionare/pubblicare, l’altro a cimentarsi in un libro simile. Un romanzo in versi, per lo stato attuale italiano della poesia e in generale di quello libresco, è una mossa azzardata, ma soprattutto lodevole, anche perché il volume in questione è parecchio Leggi tutto
libro a mio avviso straordinario! Ciò non solo per l'ambizioso progetto, ma anche per la freschezza dell'ispirazione (soprattutto nei capitoli centrali) e nella cura dei personaggi; a breve la mia recensione
Una cosa si può affermare: in futuro avremo dei grandi romanzi, e non saranno quelli che il pubblico pensa di volere o quelli auspicati dai critici. Saranno romanzi del tipo che interessa al romanziere. E i romanzi che interessano al romanziere sono quelli che non sono ancora stati scritti [...].La Leggi tutto
Romanzo in versi, non sempre brillante ma nel complesso interessante. Racconta la disillusione della generazione nata negli anni '80, l'università, l'estero, il lavoro e la precarietà. Per me Targhetta ha talento.
Penso che chiunque, tra i Millennials italiani, abbia conosciuto la desolazione, la frustrazione, la rabbia e la resa che si leggono in queste pagine. Se sei nato tra l'81 e il 2000, questo libro è per te.
Perciò veniamo bene nelle fotografie (2012) Vascobrondiano. No dai, questo è meglio.
invece di scrivere.
Mettiamo da parte la trama: sapete che è un romanzo in versi liberi e parla di precariato post-lauream e post-doc. Il mondo interiore del protagonista ci viene dischiuso pagina dopo pagina: il giovane è al limite della depressione, alle prese con la transizione apparentemente impossibile oltre il mo Leggi tutto
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