

Sinossi
Per un intero secolo, da quando, nel 1898-1900, Giosuè Carducci ne patrocinò la prima edizione a stampa, lo Zibaldone di pensieri di Giacomo Leopardi è assurto a simbolo del «frammento» per eccellenza. Quello che è da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, è stato presentato da una lunga tradizione come un'opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. A distanza di più di un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di Fabiana Cacciapuoti ha portato alla luce l'idea di una grande opera per «trattati», di cui la mole di appunti raccolti nei quaderni null'altro rappresenta che l'immane lavoro preparatorio; un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile a partire da ben definiti fuochi tematici. Una traccia di un simile progetto è contenuta nella lettera con cui Leopardi rispondeva, il 13 settembre 1826, al suo editore milanese Antonio Fortunato Stella, che gli aveva chiesto di comporre un dizionario filosofico alla maniera di Voltaire: «Quanto al Dizionario filosofico, le scrissi che io aveva pronti i materiali, com'è vero; ma lo stile, ch'è la cosa più faticosa, ci manca affatto, giacché sono gittati sulla carta con parole e frasi appena intelligibili, se non a me solo [...] e per poterne estrarre quelli che appartenessero a un dato articolo, bisognerebbe che io rileggessi tutte quelle migliaia di pagine, segnassi i pensieri che farebbero al caso, li disponessi, gli ordinassi ec, tutte cose che farò quando a Lei parrà bene che io mi dia di proposito a stendere questo Dizionario; ma che non si possono eseguire per il momento, e per uno o due articoli soli». Questo progetto di riordino e indicizzazione degli appunti sarà effettivamente messo in atto, attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, redatto su differenti schedine, conservate presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Sono, in particolare, sette paginette scarne ma decisive a evidenziare otto percorsi tematici. Proprio seguendo quelle pagine, sono stati qui «rimontati» i brani individuati da Leopardi, ricostruendo così il tendenziale «sistema».
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 1231
- Data di uscita: 30-08-2018
Recensioni
Gracian also brings before our eyes the misery of our existence in the darkest colours . . . But no one has treated this subject so thoroughly and exhaustively as Leopardi . . . He is entirely imbued and penetrated with it; everywhere his theme is the mockery and wretchedness of this existence. He p Leggi tutto
A great book, finally available in English. Thank you FSG! Anywhere you open this 2500-page tome you are likely to find something engaging. I'm looking for some good quotes but so far my favorite passages are all long. You can read a review by Tim Parks here: http://www.nybooks.com/articles/archi... And Leggi tutto
La summa di tutto, del nostro niente, di ciò che siamo...
Leopardi is a genius, and this book is best enjoyed by someone fluent in Greek, Latin, Spanish, French, and Italian, like the author. Between the detailed notes on language, there is an absolutely brilliant set of philosophical insights that make this book worthwhile. However, an edited version of t Leggi tutto
"Pel timore di non fare cose pessime, non ci attentiamo di farne delle ottime, e ne facciamo delle mediocri." (p. 12) "Il timore è più fecondo d'illusioni che la speranza." (p. 66) "... con quella solita illusione che noi ci facciamo, cioè che nel mondo e nella vita ci debba esser sempre un'eccezione Leggi tutto
Citazioni
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