La prima volta che ho letto la Recherche di Marcel Proust avevo quattordici anni. Fino ad allora le mie letture erano state Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, Salgari e i grandi romanzi della letteratura russa.
Se sono vari i motivi che collocano questo libro tra i massimi capolavori della letteratura universale, per me la Recherche rappresenta l’opera più interessante, più importante per lo sviluppo della sensibilità e dell’arte e, quindi, la più vicina al mio percorso artistico.
È la migliore verbalizzazione del viaggio della vita dell’uomo. Analitica e al tempo stesso lirica, un po’ come fare un viaggio nell’antro recondito dell’anima accompagnato da uno dei più grandi intellettuali della storia.
Proust è un mentore che ti fa vedere come da ogni cosa può nascere un florilegio. Capita ad esempio di imbattersi in un blocco di pagine senza l’ombra di un punto o di una virgola, eppure la capacità poetica di trasformare qualsiasi evento della vita in qualcosa che suscita un’emozione, pone questo libro nella storia della letteratura differenziandolo da cronaca e giornalismo. Il racconto di Proust – che dalla luce della realtà conduce in quel luogo del nostro oscuro dove sorgono le idee e i sentimenti – è così sensorialmente denso di descrizioni, che per la formazione di un attore è il massimo.
LA RUBRICA – Letture impossibili da dimenticare, rivelatrici, appassionanti.Libri che giocano un ruolo importante nelle nostre vite, letti durante l’adolescenza, o da adulti. Romanzi, saggi, raccolte di poesie, classici, anche testi poco conosciuti, in cui ci si è imbattuti a un certo punto dell’esistenza, magari per caso. Letture che, perché no, ci hanno fatto scoprire un’autrice o un autore, di ieri o di oggi.
Ispirandoci a una rubrica estiva del Guardian, A book that changed me, rifacendosi anche al volume curato da Romano Montroni per Longanesi, I libri ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori, abbiamo pensato di proporre a scrittori, saggisti, editori, editor, traduttori, librai, bibliotecari, critici letterari, ma anche a personaggi della cultura, della scienza, dello spettacolo, dell’arte, dell’economia, della scuola, di raccontare un libro a cui sono particolarmente legati. Un’occasione per condividere con altri lettori un momento speciale.
L’AUTORE – L’attore e regista Luca Barbareschi, che in queste settimane sta girando due film in Francia, è il direttore del Teatro Eliseo di Roma, tra i punti di riferimento per il panorama culturale nazionale fin dai tempi di Luchino Visconti e Eduardo De Filippo. Il teatro, tra le altre cose, ha dato spazio a un fitto programma di incontri dedicati ai grandi personaggi della letteratura: da Cervantes a Shakespeare; spazio anche a protagonisti del nostro tempo come Claudio Magris e Francesco Guccini, solo per citarne alcuni.