Gianna era Gianna. Una donna sapiente e riottosa. Di lei si notavano subito le mani, quelle che fanno senza fermarsi mai, e lo sguardo dolce ma deciso. Era quanto le bastava per entrare in comunicazione immediata coi bambini che, numerosissimi, per generazioni hanno frequentato la sua libreria.
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Donna del fare, con il dono del ridurre a poche le cose importanti nella vita, chiare e semplici, quelle che per lei andavano coltivate sin dai primi mesi di vita, così come il pensiero che prima vengono lanciati alcuni semi di conoscenza e curiosità più forte la pianta cresce. “Sapeva” che l’amore per i libri fa parte dell’amore indispensabile che ci serve per vivere e che l’essere amati da piccoli è l’equilibrio del futuro. Il suo senso di realtà la portava a ritrarsi perché troppo impegnata e a donarsi interamente quando ne valeva la pena. Sempre per i libri e in difesa del mondo dei piccoli. Sempre per la libertà senza pregiudizi. Niente superfluo.
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Le cose essenziali e i tempi della vita ben scanditi: finito il tempo della libreria, era piena di nuove avventure pur rimasta senza il compagno della vita e del lavoro, in quel compimento perfetto che era stata la loro unione, e aveva saputo ugualmente cogliere l’intensità di una nuova fase e nuovi paesaggi: abitare una piccola casa in Bretagna, accanto ai suoi cari; sicuramente si era portata i libri più amati. Una misura rara: cara Gianna, noi di Salani siamo certi che Bibi, nel suo vagabondare in bici andrà in giro oltre la Danimarca e che si fermerà a riposare davanti a una pietra miliare nella campagna, e quella sei tu.
