Dopo dieci anni, la scrittrice parigina Anne Godard, classe ’71, torna alla letteratura con il romanzo Una fortuna sfacciata (ED-Enrico Damiani Editore, traduzione di M. Cazzolla), che racconta la storia di Magda, una bambina a cui succede qualcosa di terribile che segna la sua vita per sempre: una pentola di acqua bollente le si rovescia addosso. Il viso è salvo, ma il petto resterà sfregiato per sempre. Sua madre si dedica a lei interamente, trascurando il fratellino di poco più grande e non lasciandole quasi lo spazio di esistere.
A Magda non resta altro che essere grata per la fortuna che le è capitata. La fortuna di essere una sopravvissuta. Non è facile vivere così, chiedendo continuamente scusa di esistere, in una famiglia che rivela pian piano il suo disagio. E così, crescendo, il fossato che sempre si scava tra un adolescente e i suoi familiari diventa nel suo caso ancora più profondo. Magda vuole vivere, ma vuole vivere per sé. Vuole recuperare i suoi ricordi, e vuole che siano suoi, non quelli che la madre ha registrato con cura maniacale in un quaderno.
Può interessarti anche
Ed è questo processo che Anne Godard, dopo il romanzo Inconsolabile, ci racconta pagina dopo pagina, questa la fortuna che offre alla sua protagonista, quella di riappropriarsi della sua storia e di chiudere definitivamente una ferita aperta.