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“A casa di Jane Austen”: la scrittrice britannica raccontata da molto vicino

La scrittrice inglese Jane Austen

A duecento anni dalla morte di Jane Austen, Lucy Worsley, autrice dei libri Cavalier, If Walls Could Talk e A Very British Murder, conduce i lettori nella vita di una delle romanziere più amate di sempre.

Il mondo dei romanzi di Jane Austen è domestico, ordinato, intimo. I suoi personaggi abitano in villini deliziosi, residenze di campagna principesche ed eleganti palazzi cittadini. Si è tentati perciò di credere che anche la vita della grande scrittrice si sia svolta in ambienti analoghi, ma non è affatto così. Attraverso un’indagine storica meticolosa, nel libro A casa di Jane Austen (Neri Pozza, traduzione di Maddalena Togliani), Worsley traccia il ritratto di una donna emancipata e forte, che fugge dal matrimonio per conservare la propria libertà e dedicarsi alla sua grande passione: la scrittura. Una donna che, lungi dall’essere una zitella senza speranza, rifiutò almeno cinque proposte di matrimonio perché avrebbe potuto accontentarsi solo di Mr. Darcy in persona.

Lucy Worsley, curatrice presso l’Historic Royal Palaces, l’ente che si occupa della Torre di Londra, di Hampton Court Palace, del palazzo Kensington e di altri luoghi storici, ha ricostruito nel dettaglio l’esistenza della scrittrice britannica, esaminando i luoghi e gli spazi che abitava quotidianamente, dalla modesta canonica di Steventon, circondata da castagni e abeti e da “uno di quei giardini vecchio stile nei quali convivono verdure e fiori”, in cui la scrittrice nacque e crebbe, fino al cottage di Chawton, nell’Hampshire, dove trascorse gli ultimi anni, per scoprire che la sua vita non era fatta solo di case di campagna e sale da ballo, come raccontano i suoi romanzi, ma anche di lotte dolorose e appassionate.

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