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Quando il fumetto Disney si ispira al romanzo: 10 parodie da leggere

I personaggi dei fumetti Disney in Italia, sono un po’ come le maschere della commedia dell’arte: possono interpretare tutti i ruoli, a patto che si rispettino le regole narrative alla base del loro universo. Così, appare logico (ma non per questo meno scontato) che sul numero 3094, con il titolo Dylan Top – L’alba dei topi invadenti, il settimanale edito da Panini-Disney porti sulle sue pagine Dylan Dog, l’antieroe più celebre del fumetto seriale italiano, nato grazie alla geniale intuizione di Tiziano Sclavi nel 1988. L’adattamento (in questo caso meta-fumettistico) avviene pienamente nel solco della tradizione della scuola disneyana, da sempre alla ricerca di idee, storie e personaggi da reinterpretare secondo le leggi che vigono nei confini di Topolinia e Paperopoli.

Per far recitare la parte indagatore dell’incubo al detective con le orecchie tonde, la redazione ha incaricato due sceneggiatori simbolo di diverse scuole d’autore: Tito Faraci, artefice della celebre rinascita ‘noir’ di Topolino a partire dagli anni ’90 e Roberto Recchioni, autore e attuale curatore della testata Dylan Dog per Sergio Bonelli Editore. Un team invidiabile al quale si aggiunge il disegnatore delle grandi occasioni Paolo Mottura.

Topolino aggiunge così un nuovo mattone al castello delle celebri parodie, inaugurato nel lontano 1949 dallo sceneggiatore Guido Martina, il primo ad avere l’idea di utilizzare Topolino, Paperino e Pippo per ri-raccontare i grandi capolavori della letteratura mondiale a un pubblico vasto e giovane. Storie come L‘Inferno di Topolino, Paperino Don Chisciotte, Paperino e il conte di Montecristo, Paperopoli liberata sono solo alcune delle più celebri sceneggiature firmate da Martina,  piccoli gioielli che, come per magia, riuscivano a conciliare perfettamente i riferimenti alla trama originaria con l’umorismo di matrice disneyana. Un grande maestro, la cui influenza si sente ancora oggi.

Ma i tempi cambiano, e con essi anche la letteratura e il fumetto. Abbiamo provato a tirare le somme e fare una difficile scelta: ci siamo chiesti quali siano, ad oggi, le 10 parodie a fumetti “irrinunciabili”, quelle che tutti dovrebbero leggere almeno una volta per ritrovare la potenza del romanzo da cui sono tratte, tentando così di raccontare l’evoluzione del genere, mostrando il panorama completo, dagli anni ’50 ad oggi. Ne è risultata una selezione di storie che spaziano dai grandi classici della letteratura, agli adattamenti del cinema, fino ai giorni nostri. Unica costante: paperi e topi.

 

L’inferno di Topolino – di Guido Martina e Angelo Bioletto (anno di pubblicazione: 1949)

 Paperino Don Chisciotte – di Guido Martina e Pier Lorenzo de Vita (anno di pubblicazione: 1956)

 Il dottor Paperus – di Carlo Chendi e Luciano Bottaro (anno di pubblicazione: 1958)

Paperopoli liberata – di Guido Martina e Giovan Battista Carpi (anno di pubblicazione: 1967)

Sandopaper e la perla di Labuan – di Giovan Battista Carpi e Michele Gazzarri (anno di pubblicazione: 1976)

La storia di Marco Polo detta Il Milione – di Guido Martina e Romano Scarpa (anno di pubblicazione: 1982)

Guerra e pace – di Giovan Battista Carpi (anno di pubblicazione: 1986)

Topolino e Minni in “Casablanca” – di Giorgio Cavazzano (anno di pubblicazione: 1987)

Topolino presenta “La Strada” – di Massimo Marconi e Giorgio Cavazzano (anno di pubblicazione: 1991)

Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde – di Bruno Enna e Fabio Celoni (anno di pubblicazione: 2014)

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