R.W. Green

Humour che più British non si può, una protagonista divertente, arguta e scorbutica quel tanto che serve ad amarla alla follia.

“La mia bambina! La mia bambina! Charles, levale quella corda dal collo!” Le lacrime scendevano copiose sulle guance della madre di Mary e accanto a lei c'era Darell, che sorreggeva la moglie piangente e singhiozzante.
“Non startene lì impalato!” gridò Darell. Fallo!”
Charles si girò verso il corpo, ma Agatha lo afferrò per un braccio, trattenendolo.
“Non devi toccare nulla,” disse. “Mary, è stata assassinata.”

“Questo è un affronto!” Agatha si alzò di scatto, furibonda. “Lei non ha diritto di mettere in dubbio le mie motivazioni e la mia reputazione!”
“Allontanate questa donna,” ordinò il coroner ai suoi assistenti.
“Non vi disturbate, me ne vado!” strillò lei. “Ma la morte di Harold Nelson non è stata un incidente! È stata un omicidio e io ho intenzione di provarlo!”

“Ma… vede anche lei quello che vedo io?” chiese Toni, sconcertata.
“Se vedi un uomo nudo che sta correndo verso la nostra auto, allora sì”, rispose Agatha.
L'uomo si avvicinò al finestrino dal lato del guidatore e si accovacciò. Poi si mise a battere con violenza sul vetro.
“Aiutatemi!” gridò. “Ho trovato un cadavere nel bosco, laggiù!”