Citazione da "Un castello di carte" di Amanda Craig

«Di notte, pur essendo questi i mesi morti dell’anno, la città non è mai del tutto buia. Le sue ombre vibrano in una violenta luce arancione che brilla e sbiadisce, sbiadisce e poi brilla, mentre l’impulso della corrente elettrica scorre attraverso il suo corpo come fanno i sogni. L’aria acre, inspirata ed espirata da otto milioni di polmoni, appestata dai tubi di scarico e macinata attraverso i ventilatori, non è mai pulita, ma dopo un po’ ci si abitua al suo odore e al suo gusto amaro. La polvere di intere epoche vortica e cade macchiando muri, annerendo vetri, ricoprendo superfici, ostruendo polmoni. Mattoni, foglie, carta, ossa e pelle, tutto si consuma, tutto si riduce in granelli praticamente invisibili che si accumulano nell’eterna polvere di Londra.»

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