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Sinossi
Solitaria, eppure dominata da una necessità viscerale di vicinanza e complicità; isolata nella Svezia rurale, eppure assidua frequentatrice dei teatri di Copenaghen; donna che avrebbe preferito nascere uomo: Victoria Benedictsson è stata una delle voci più importanti dell'Ottocento svedese, autrice di romanzi, racconti e opere teatrali firmati con lo pseudonimo di Ernst Ahlgren. Sono gli anni di Strindberg, Ibsen, Ellen Key, di Georg Brandes, che iniziò i dibattiti sul sesso e il ruolo delle donne nel matrimonio e nella società scandinava: le questioni che Benedictsson vive in prima persona. Lei che sogna di diventare un'artista ma viene ostacolata dalla famiglia e poi finisce intrappolata in un matrimonio infelice, con molti figli a carico che fatica ad amare, fonte di un perenne senso di colpa. E che dopo lunghe battaglie col marito, armata solo del suo «bellissimo odio», cioè una strenua determinazione a rivendicare ciò che si merita, riuscirà a mantenersi con la sua penna e a entrare nel ristretto circolo di Brandes, il suo mito e futuro amante. Ma oltre i successi e le conquiste della pioniera, quella di Victoria Benedictsson è anche una vita di dolore, di frequenti malattie e di insicurezze, mossa da una profonda e insaziabile sete di connessione, che finirà tragicamente con il suicidio a soli trentotto anni. Scavando tra diari, lettere e scritti privati, Elisabeth Åsbrink riscopre un'intellettuale di culto a lungo dimenticata con un romanzo biografico in cui la sua lucida voce si mescola, appropriandosene, a quella potentissima della sua protagonista scrittrice.
- ISBN: 8870916944
- Casa Editrice: Iperborea
- Pagine: 480
- Data di uscita: 05-02-2025
Recensioni
Qual è il vero ostacolo? Essere una donna in un mondo di uomini? Non avere la possibilità di mantenersi col proprio lavoro se non a costo di una profonda miseria? Essere preda di sentimenti talmente intensi che nulla sembra poter frenare quella marea inarrestabile, se non la scrittura? Victoria Bened Leggi tutto
”Jag har varit kvinna. För återstoden av mitt liv kan jag vara människa.” Det här är en kvinnlig dåres försvarstal, inte biografens då – som Ebba Witt-Brattström nog vill kalla Elisabeth Åsbrink – utan Victoria Benedictssons. Jag tycker mycket om den här biografin och om det nu är som Witt-Brattström Leggi tutto
Författaren Victoria Benedictsson var en egensinnig och begåvad ung kvinna som vägrade leva det konventionella och begränsade liv unga kvinnor förväntades leva. Vetgirig och sökande vill hon till Stockholm för studera konst, men får nej av sin far. Hon blir kvar i Hörby. Vi läsare får följa henne un Leggi tutto
Jeg har været ca. 100 år om at læse denne moppedreng på 543 sider, trykt med mikroskopisk font. Og jeg havde tillige givet mig selv det benspænd at læse den på svensk. Men det var ikke, fordi den var kedelig eller for lang. Dens ubestridte hovedperson er den svenske forfatter Victoria Benedictsson, Leggi tutto
Ho il cuore a pezzi, ma sono molto contenta di aver scoperto Victoria Benedictsson. Åsbrink si riconferma una delle voci più poetiche e interessanti della contemporaneità!
Åsbrink målar skickligt upp Benedictssons författarskap och liv genom att använda Benedictssons dagböcker, anteckningar, arbetsmaterial och böcker. Där författarskapet och bildningen är en ständig kamp, Benedictsson får utkämpa. I tiden står Benedictsson, som alla andra kvinnor, med ett berg av hind Leggi tutto
Jag vacklar mellan 3 och 4 stjärnor. Det är bra researchat och bra formulerat som vanligt när Åsbrink skriver, och tydliga teser som redovisas. Så varför det inte är en självklar 4 är nog för att även ett så starkt livsöde kan vara lite enahanda när det skrivs ner. Nå, jag landar ju i en 4 ändå, och Leggi tutto
In realtà queste tre stelle sono tre e mezza, quasi quattro. La biografia di Victoria Benedictsson, scrittrice svedese di cui ignoravo l’esistenza, è affascinante e documentatissima. La vita di Benedictsson è una inarrestabile ricerca della libertà: dalle convenzioni, dal matrimonio, dall’ipocrisia, Leggi tutto
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