

Sinossi
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.
- ISBN: 8806243691
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 192
Recensioni
Bravo Balzano: proprio una bella storia di resistenza civile. Grazie anche alle dimensioni contenute, me la sono letta tutta d'un fiato. Una madre che si rivolge alla figlia, come in una sorta di lunga lettera, e le racconta in prima persona la propria vita dal '23 ad oggi. Bisogno di raccontarsi pe Leggi tutto
Curon, Italia. La lettura di questo romanzo, le cui fasi di avvicinamento sono passate attraverso l'indifferenza, la curiosità, il moderato interesse, l'attrazione fatale nei confronti della copertina (un momento prima di scoprire che Curon esiste per davvero e che si trova in Val Venosta, Sud Tirolo Leggi tutto
Nessuno può capire cosa c’è sotto le cose Una storia scritta con uno stile semplice e che si legge in un soffio, la storia di una donna e del suo paese, tra fascismo, guerra e dopoguerra. Ci sono tante cose qua dentro, tanti spunti di riflessione sia da un punto di vista storico che intimo, sebbene i Leggi tutto
La giustificazione intima di questo romanzo viene raccontata da Balzano nella nota finale: «Se la storia di quella terra e della diga non mi fossero parse capaci di ospitare una storia più intima e personale, attraverso cui filtrare la storia con la s maiuscola, se non mi fossero immediatamente semb Leggi tutto
Racconta la violenza della Storia e di quella del novecento in particolare (totalitarismi, dittature, l’industrializzazione forzata e selvaggia) attraverso il racconto-lettera di una madre ad una figlia che ha scelto di non restare. Il simbolo di tutto questo è la foto di copertina: il campanile sem Leggi tutto
Il periodo che va dalla prima guerra mondiale fino al boom economico è stato per le terre dell' Alto Adige una vera tempesta di avvenimenti. Altro che secolo breve, si potrrebbe chiamare secolo istantaneo. Si passa dalla catastrofe dell'impero asburgico all'apparteneza più o meno forzosa ad una nazio Leggi tutto
No-Diga Ci sono nato, all’imbocco di quella valle (Venosta) sebbene, come accadde anche al poeta “fu il fato che in tre mesi mi spinse via”. Sono comunque cresciuto in un contesto e in un periodo in cui gli altoatesini di lingua tedesca (cioè gli indigeni sudtirolesi, legittimi abitanti di quelle ter Leggi tutto
Se conoscete gli Altoatesini, questo libro non può piacervi: è semplicemente irrealistico. Come da postfazione autografa, l’autore è rimasto affascinato dal campanile che sbucava dal grande lago artificiale a Resia; si è documentato e poi ha deciso di scriverci sopra una storia – verosimile. Nulla p Leggi tutto
Der versunkene Kirchturm von Graun im Reschensee, der auf dem Cover abgebildet ist, ist für mich ein Anblick, der mir Urlaubs- und Wandergefühle auslöst. Wenn man vom Inntal aus kommend den Reschenpass überquert, liegt relativ schnell der Stausee vor einem, im Hintergrund der massive Ortler, noch sc Leggi tutto
Quel campanile che spunta dal lago – l'ho visto più volte – fa impressione, lì sotto ci sono le case della vecchia Curon Venosta. Trina, l'io narrante del romanzo, dal paese non si è mai mossa, nel 1950 ha solo dovuto spostarsi di pochi metri, un po' più in alto, quando la sua vecchia casa è stata s Leggi tutto
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