Sinossi
«Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente». Ciascuno di noi, anche solo per un istante, ha conosciuto l'irresistibile forza di attrazione dell'abisso. Daria Bignardi sa metterla a nudo con sincerità e luminosa ironia, rivelando le contraddizioni della sua e della nostra esistenza, in cui tutto può salvarci e dannarci insieme, da nostra madre a un libro letto per caso. Partendo dalle passioni letterarie che l'hanno formata, con la sua scrittura intelligente e profonda, lieve, Daria Bignardi si confessa in modo intimo - dalle bugie adolescenziali agli amori fatali, fino alle ricorrenti malinconie - narrando l'avventura temeraria e infaticabile di conoscere sé stessi attraverso le proprie zone d'ombra. E scrive un inno all'incontro, perché è questo che cerchiamo febbrilmente tra le pagine dei libri: la scoperta che gli altri sono come noi. Memoir di formazione, breviario di bellezza, spudorato atto di fede verso il potere delle parole, questo libro è un percorso sorprendente e imprevedibile fatto di domande, illuminazioni, segreti, che pungola e lenisce, fa sorridere e commuove. Un viaggio nel quale la vita si manifesta «furiosamente grande». «Dopo aver letto "Il demone meschino" di Sologub, a tredici anni, presi della polvere dal Piccolo Chimico, uno dei miei giochi preferiti di bambina, la misi dentro un foglietto di carta velina piegato in quattro e me lo infilai nel portafoglio, per giocare alla droga. Mio padre la trovò qualche anno dopo e la fece analizzare. Distratto com'era, assente com'era, anziano com'era - sono nata che aveva quasi cinquant'anni - a suo modo cercava di tenermi d'occhio. Mia madre era così ansiosa che il solo pensiero che potessi cacciarmi nei guai la devastava, perciò lo rimuoveva. Mi proibiva tutto, che è come non proibire niente. Per lei - e quindi anche per me - non c'era scelta: dovevo essere irreprensibile e prudente, se no lei - come minimo - ne sarebbe morta. Diventai l'opposto».
- ISBN: 8806252585
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 176
- Data di uscita: 08-02-2022
Recensioni
Cara Daria, è stato un colpo di fulmine! Grazie! Ho provato un'invidia profonda perché ho scoperto tardi il piacere della lettura ed è adesso che mi trovo nella fase onnivora, quella in cui anche il lockdown è stata un'esperienza piacevole perché avevo tempo di leggere ed in cui avrei potuto fare gar Leggi tutto
Purtroppo ha totalmente deluso le mie aspettative. L'ho trovato sconclusionato e non mi ha dato nessuno spunto interessante. Sarà un problema mio ma in certe parti non sopportavo il tono altezzoso dell'autrice (vedi frasi come "tre MacBook Air fa" o lei che affitta uno studio a Milano senza un neces Leggi tutto
Un libro su cui riponevo grandi aspettative. Mi ha deluso, perché dal titolo mi aspettavo altro. Oltretutto la maggior parte dei libri citati dalla Bignardi non fanno parte del mio repertorio. Non ho trovato nulla di interessante, se non la piccola riflessione sulla depressione.
Memoir iper frammentato dal mood ansioso e malinconico, pieno di citazioni e spazi bianchi. Buona l’idea, si legge veloce, ma resta un po’ impalpabile. La cosa più azzeccata è il titolo. [62/100]
In questo libro Bignardi non è riuscita a rendere interessante né la propria biografia né i libri "che le hanno rovinato la vita". Quando parla di sé tende a drammatizzare troppo gli eventi del passato e non a sufficienza quelli del presente, e secondo me questo è un errore che gli autori non dovreb Leggi tutto
"Cenavo con i miei in silenzio, sentendoli parlare in sottofondo, ancora beatamente assorta nelle storie appena lette. Ho vissuto così per molti anni. Mi piaceva un sacco quella vita piena di storie e vite d'altri. Non immaginavo che si potesse vivere in un altro modo". Ho ascoltato questo libro su Leggi tutto
2.5/2.7 L'argomento di base di questo testo, ovvero che i libri possono lasciare nelle persone impronte forti negative e/o positive, è estremamente interessante; peccato però che qui venga trattato un po' in modo banale e vuoto, quasi piatto. Forse sono io che mi aspettavo una lettura diversa...? Al mo Leggi tutto
Leggero e, paradossalmente, profondo. Come una di quelle conversazioni tra persone che si conoscono poco (o niente), davanti a un calice di vino, vicino al mare o a una cena a casa di amici comuni. Daria Bignardi parla al lettore con quella esatta confidenza senza sovrastrutture, la stessa che si af Leggi tutto
Citazioni
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