

Sinossi
Tre le sezioni di questo testo, in cui la prima si fa antefatto delle due successive: "Quel mio ritornare a te / da tutte le strade / per sottrarci da tanta morte". Fra le pagine una mappatura dell'anima che è luogo e memoria ? "Ti tengo / nell'entroterra dell'anima / in un respiro di due sillabe", la vita come frattura in fiore su un muro: "la conseguenza del mattino / uno schianto in due tempi", e ovunque il frammento dell'esperienza restituito in trama: "nulla sappiamo della mano / che ci regge il giorno / a tremare / fra la memoria e la sete". C'è un tempo fatto di attimi che sono già ricordo: "faccio ogni cosa / per l'ultima volta"; il respiro scardinato dagli eventi e lo scontro e il confronto con la perdita che si fa crollo: "mi cade addosso / il cielo che fu". L'esperienza è rimodulata in senso e suono. "Scrivo perché mi aiuta a respirare meglio. Perché ho nostalgia di tutti i momenti in cui mi sono sentita viva". Così l'autrice conferma lo stile ormai riconoscibile e la cifra della sua ricerca poetica: la capacità di tradurre la quotidianità viva dei giorni restituendo profondità e consistenza alle parole comuni. Attraverso l'indagine lucida, l'essenzialità delle immagini, l'accuratezza dei suoni e la misura del verso, l'autrice riesce a fare delle occasioni della vita metafora assoluta: "di noi stessi erranti / è certo / il destino corroso".
- ISBN: 8834605233
- Casa Editrice: La nave di Teseo
- Pagine: 96
- Data di uscita: 25-02-2021
Recensioni
Ti tengo nell’entroterra dell’anima in un respiro di due sillabe nel silenzio che fanno gli occhi quando spalancati sentono quel perdersi bello nel nulla del passo.
Nelle pieghe della perdita, la reiterata accorata preghiera alla sempreviva, incorporea presenza. Sergio Claudio Perroni continua a vivere in Cettina Caliò. E io che per vie misteriose mi sono ritrovata legata a filo doppio a questo autore dal giorno della notizia del suo suicidio (e ancora non so pe Leggi tutto
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