

Sinossi
«Di troppo amore è tutto questo. Una carta geografica per chi vuole comprendere. Una torcia nel buio per chi soffre. Una panchina al sole per chi è guarito e guarda a quello che è stato con l'espressione risolta della benevolenza» (dalla Prefazione di Selvaggia Lucarelli). «Io non vivo senza te» è una frase intesa spesso come il segno di un legame intenso, un modo di dire usato per rappresentare una storia romantica. In troppi casi è invece l'espressione di una vera e propria dipendenza, di una relazione malata che rende infelici molte persone, più di frequente donne. La dipendenza affettiva è un disturbo ancora poco conosciuto, dal quale è difficile liberarsi perché ha radici profonde nel cuore della famiglia d'origine, dove sperimentiamo le prime forme di attaccamento e impariamo, quando va tutto bene, l'amore per noi stessi. Ma se invece siamo stati bambini poco accuditi, trascurati, o addirittura abusati, o al contrario figli troppo protetti, oggetto di attenzioni eccessive, allora possiamo sviluppare rapporti nei quali il partner viene vissuto come un'ancora di salvezza, qualcuno che può riparare le vecchie lacerazioni. In questo libro Ameya Gabriella Canovi condivide la sua lunga esperienza di sostegno a dipendenti affettivi raccontando le loro storie e spiegando il disagio di cui sono prigionieri, con le sue diverse manifestazioni: mendicare l'affetto o pretenderlo, manipolare o sedurre l'amato, riprodurre situazioni sentimentali velenose, subire la frustrazione di un desiderio di fusione mai soddisfatto. Con un approccio tanto rigoroso quanto ricco di empatia, delinea inoltre un percorso di conoscenza di sé capace di disinnescare il «troppo amore», il bisogno eccessivo dell'altro, e l'invadenza dei rimpianti e delle recriminazioni per ciò che non si è avuto. Esplorare il proprio passato fino alle radici è il primo passo per riuscire a risanare l'amore improprio o ricevuto male che c'è alla base di questa sofferenza e a costruire nuove relazioni con responsabilità e libertà. Prefazione di Selvaggia Lucarelli.
- ISBN: 8820073285
- Casa Editrice: Sperling & Kupfer
- Pagine: 259
- Data di uscita: 10-05-2022
Recensioni
5 stelle non soltanto perché Ameya è mia madre, ma anche perché ho apprezzato profondamente il libro, le intenzioni dietro il libro, le riflessioni sulla nostra famiglia, tutti gli spunti che fornisce non solo a dipendenti affettivi ma anche a narcisisti ed evitanti. “L’evitante, oltre che sentirsi r Leggi tutto
Per chi segue la dottoressa Canovi, un approfondimento dei temi da lei trattati sui social con il suo costante lavoro di informazione e sensibilizzazione sulla dipendenza affettiva. La dottoressa va oltre l'ormai abusato discorso sulla coppia narcisista/dipendente vista come una dicotomia cattivo/bu Leggi tutto
Libro noioso, ripetitivo, la scrittrice dice all’infinito che tutte le nostre disfunzioni affettive dipendono dall’infanzia, se i genitori ci hanno dato troppo poco, da adulti mendicheremo amore all’infinito e se ci hanno dato troppo saremo ugualmente traumatizzati, ma noi quei genitori dovremo ring Leggi tutto
Libro molto denso. Anche per chi ha già familiarità con gli argomenti. Ma esplicati con trasparenza disarmante. Ho apprezzato infinitamente la scelta di un'esposizione chiara e fluida al posto di una accademica e contorta: le pagine ti investono dritte al corpo, alla mente, alle emozioni. Alternare Leggi tutto
Un libro che rappresenta un percorso dentro se stessi, in cui attraverso le parole della Dott.ssa Canovi, è stato possibile frugare dentro me stessa e affacciarmi ad un percorso di ricerca di consapevolezza. Anche senza soffrire di dipendenza affettiva, è un libro che consente di riflettere sul conc Leggi tutto
Trovo che il più recente libro dell’autrice, “di troppa (o poca) famiglia”, sia ancor meglio strutturato e completo e che tratti – seppur in minor parte – anche il tema principale della dipendenza affettiva con un partner (argomento principale di quest’opera). Ho letto questo libro dopo essere stata Leggi tutto
Se hai avuto relazioni disfunzionali, ti tocca leggerlo. La canovi riesce - senza riesumare memoria di momenti drastici vissuti in relazioni malsane- a condurti nel viaggio della dipendenza affettiva. ( sino alle origini) Totalmente chiara e concisa. Se ami la psicologia secondo me, può essere utile. M Leggi tutto
Il libro è di aiuto, ma trovo l’autrice algida e prolissa. A tratti molto autoreferenziale e autocelebrativa. Non che mi dispiaccia la cosa, ma la apprezzo quando in dosi inferiori. In generale un buon libro, riconducibile a un centinaio di pagine in meno
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