

Sinossi
"Per tutto il viaggio me ne restai con la testa appoggiata al sedile. Era la prima volta che volavo, mi facevano male le orecchie, avevo un po' di nausea, e mi spaventavo ogni volta che l'aereo traballava. Nei pochi momenti che ero sveglio sbirciavo verso il finestrino alla mia sinistra e inventavo storie coi personaggi che le forme delle nuvole di volta in volta mi suggerivano. Erano nuvole di "mian hùatàng", 'cotone caramella', lo zucchero filato che spiluccavo, in Cina, fra le bancarelle dei mercatini serali. Era il marzo del 1990 e, a soli undici anni, stavo volando verso Ouzhòu, l'Europa, insieme a Marna, mia madre..." Inizia così l'avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo sul quale ha spesso fantasticato ma che scoprirà fin da subito molto diverso da come lo aveva immaginato. Dopo un viaggio interminabile, infatti, il piccolo Yang, in Cina studente brillante e figlio unico adorato di genitori benestanti, si ritrova a Milano, senza il padre, costretto a dormire insieme a Marna su giacigli improvvisati nella cucina di una famiglia di conoscenti, alle prese con una lingua di cui non sa nemmeno una parola e circondato da "laowai", stranieri dagli occhi grandi e naso grosso che si assomigliano un po' tutti. Tutto per lui è nuovo e difficile, e dopo solo pochi mesi che sembrano però una vita intera, i suoi sogni di bambino si sono già accartocciati l'uno dopo l'altro di fronte alla realtà. A mano a mano che questo accade, lo strappo che la partenza da Jinàn ha prodotto nel suo giovane cuore di seta avanza, inesorabile e silenzioso. Perché la sua anima è divisa, in bilico, tra la vecchia vita in Cina e la nuova in "Yìdàlì", tra vecchie e nuove abitudini, tra la voglia di rispettare la tradizione e la famiglia e il desiderio di affermare se stesso, realizzando i suoi sogni. Come se dentro di lui germogliasse invisibilmente un seme biforcuto, che non sa se svilupparsi verso l'obbedienza o la ribellione. Nel raccontarci i tentativi fatti per raggiungere un equilibrio faticoso quanto delicato, Yang ci trasporta nel suo mondo multicolore di giovane cinese cresciuto in Italia regalandoci una storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 166
Recensioni
La storia di Shi Yang potrebbe essere molto simile a quella di molti immigrati che dalla Libia e dalle coste africane giungono in Italia alla ricerca di un posto migliore. Shi e sua mamma partono da Jinàn, in provincia di Pechino arrivando a Milano. La vita che i due hanno sempre sognato si rivelerà Leggi tutto
Molto piacevole questo librettino autobiografico che racconta la storia di un ragazzino catapultato dalla Cina all'Italia. Uno scontro di culture, di civiltà e uno squarcio verso realtà sempre più variegate che dovrebbero insegnarci come la diversità ed il contatto con l'altro ci arricchisce. Yang de Leggi tutto
Prima di leggere questo libro ho avuto l’occasione di assistere alla sua presentazione nella mia università e di conoscere direttamente Shi Yang, che è un tipo davvero divertente (mi ha scritto una dedica bellissima sulla prima pagina)! È una bella testimonianza sull’immigrazione cinese, considerata Leggi tutto
Beh, la prima parte - quella che più si occupa delle differenze tra Itali e Cina - è quella che mi è piaciuta di più, ed è stato anche il motivo per cui ho letto questo libro. La parte sulla scoperta della sessualità è stata interessante. Avevo letto che l'autore era gay ma, cretina io, non pensavo Leggi tutto
Una bellissima storia di un ragazzo che dalla Cina si trasferisce in Italia. Parla delle sue difficoltà, delle differenze culturali e della scoperta di sé. Davvero un bel libro.
Citazioni
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