

Sinossi
È la notte di Capodanno del 1960 e, in un lussuoso appartamento affacciato sul parco del Valentino, un gruppo di persone siede attorno a un tavolo. L'aria è quasi elettrica e nessuno osa emettere un fiato. Aspettano l'inizio di quelli che il padrone di casa chiama «esperimenti» ma che per chi è lì hanno un valore inestimabile, metafisico, soprannaturale. Gustavo Rol ha l'eleganza garbata e poco esibita di chi cammina con naturalezza in qualunque stanza del mondo, e il pubblico pende dalle sue labbra. Solo un uomo lo guarda con sospetto, è sicuro che ci sia un trucco e vuole svelarlo. Nino Giacosa è un uomo rotto, in fuga: dai debiti di gioco, dai fantasmi della disfatta di El Alamein, da Miriam, la donna che ha amato. Da sé stesso. Dopo tanti sogni infranti, tuttavia, ha trovato qualcosa che può riempire il vuoto della sua esistenza: una storia. La storia che sta scrivendo giorno e notte nella squallida stanza di una pensione è quella di un grande imbroglio, celato dalle mani sapienti di un illusionista. Ed è con questo atteggiamento scettico, l'occhio attento a ogni dettaglio, che Nino inizia a partecipare alle serate di Rol. Ma tra i due uomini, all'apparenza così diversi, si crea presto una complicità imprevista. E nelle passeggiate attraverso una Torino gelida e impenetrabile, Rol racconta a Nino la propria vita, il «dono» che ha scoperto grazie a un polacco conosciuto a Marsiglia, gli studi e lo scoramento all'idea di essere ammirato ma mai compreso.
- ISBN: 8854527432
- Casa Editrice: Neri Pozza
- Pagine: 256
- Data di uscita: 16-04-2024
Recensioni
Questo romanzo è un omaggio a Gustavo Rol: l’ultimo grande sensitivo italiano. L’intento dell’autrice non è quello di svelare il mistero attorno alla sua figura e alla sua presunta magia, perché non è possibile farlo, ma ci offre uno scorcio molto interessante della sua vita e ci rende partecipi dell Leggi tutto
3 stelle e mezzo A tenere in piedi questa storia, forse a tratti un po' banale, c'è però la scrittura di Francesca, quella sì in grado di compiere magie e di ammaliare, unico motivo per cui questo libro non è finito nella pila degli abbandonati a cui non dare una seconda occasione. Commoventi le ultim Leggi tutto
Affascinante ed evocativa la penna dell’autrice, in grado di trasportare il lettore in una Torino nebbiosa ed enigmatica, ma la storia non mi ha proprio catturato, così come 3 personagg3, che mi sono sembrat3 fredd3 e abbozzat3.
Uno scrittore frustrato senza idee fugge da Roma per tornare nella natia Torino. I debiti e la precarietà della sua vita, lo portano a chiedere ospitalità a una coppia di vecchi amici, Giorgio e Miriam. I tasti della Remington rimangono lucidi, testimoni silenziosi di una carenza di idee che sembra i Leggi tutto
Nino è uno scrittore in crisi, sempre alla perenna ricerca di una storia, di qualcosa da scrivere. D'altronde, la sua vita non è stata facile: rinchiuso in un campo di prigionia in India, dopo la cattura in Africa, Nino torna e non sa dove andare e, soprattutto, come fare a sopravvivere in quell'Ita Leggi tutto
2,5 Sarò una voce fuori dal coro, ma a me questo libro non è piaciuto. Si parla di Gustavo Rol, sensitivo realmente esistito, attraverso il protagonista del romanzo, Nino Giacosa, e la sua storia, anche e soprattutto d'amore. Molte storie e molti personaggi, ma nessuna sviluppata pienamente secondo me Leggi tutto
Francesca Diotallevi ne L’ultimo mago ci porta a scoprire una personalità controversa: Gustavo Rol. Sensitivo, mago o semplice illusionista? Un mistero che rimarrà irrisolto ma su cui Diotallevi riesce a costruire, in una Torino esoterica e sfuggente, un romanzo che affascina. Numerosi sono gli uomini Leggi tutto
Quattro ⭐️ a questo romanzo solo perché amo follemente la scrittura di Francesca Diotallevi. Quello che voglio dire è che avendo letto i suoi romanzi precedenti questo mi lascia addosso una sensazione di incompiutezza, di nebulosità, che non so se è voluta dalla scrittrice oppure è una sensazione mi Leggi tutto
FINZIONE > REALTÀ STORICA " Ho capito che certi misteri devono restare tali. [...] ho passato gli ultimi decenni convinto che dietro ogni cosa ci fosse sempre il trucco. [...] ma ora vorrei aver vissuto diversamente. Vorrei essermi lasciato andare alla meraviglia e all'incanto delle cose che non si po Leggi tutto
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