

Sinossi
Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 142
- Data di uscita: 12-03-2013
Recensioni
Un libricino caruccio che fa sentire più vecchi i vecchi e anche chi anziano in fondo lo sta diventando. Vietato a tutti quelli nati dopo i primissimi anni '80, lo spaesamento sarebbe troppo grande.
Vale lo stesso discorso fatto per il Secondo Dizionario : carino, scritto in maniera ruspante da un Guccini in vena bucolico-nostalgica, interessante nei suoi molti aneddoti che, non clamorosamente, sono praticamente identici e validi anche per il resto dell'Italia settentrionale (almeno per quello c Leggi tutto
Un libro simpatico, un autore che, con uno stile semplice ma fluido, ci accompagna nella soffitta di casa alla ricerca, come una sorta di archeologia domestica, del passato dei nostri genitori a partire dal dopoguerra. Uno sguardo ironico, forse un po' nostalgico, al recente passato, dove, chi non è Leggi tutto
Ci hanno già provato in tanti, compreso Erri De Luca con Napolide, ma queste operazioni di recupero memoria risultano sempre dal mediocre al deludente. Senza contare che Guccini doveva essere proprio in un momento di scarsa ispirazione e questo si traduce in una scrittura decisamente pesante e poco c Leggi tutto
Cose perdute per cose perdute, Francesco caro, preferisco ricordarti com'eri, con l'eskimo addosso. :-) http://www.youtube.com/watch?v=Lu_QGr...
Credo di aver impilato nella mia libreria un buon 85 per cento della produzione editoriale di e su Francesco Guccini. Faccio quindi un po’ fatica a ricostruire la fonte, ma ricordo distintamente un intervento del cantautore di Pavana che ricordava come fosse stata complicata (ma molto soddisfacente) Leggi tutto
non mi aspettavo molto, molto non ho avuto quindi non dovrei dire deludente. Una lista di cose che non ci sono più o sono cambiate (ma pensa!) descritte senza particolare verve né poesia. Difficile avere nostalgia dei taxi verde/nero o delle mutande di lana. Era più allegro e divertente "Italiani si Leggi tutto
è confortante scoprire che alcune di queste cose perdute io non le ho conosciute. le altre però le ricordo bene, e sono la maggioranza. finalmente ho capito a cosa servivano i cerchi concentrici della cucina economica della mia prozia che viveva in campagna, e ho scoperto perché mia nonna, nostalgic Leggi tutto
Citazioni
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