Contro l'architettura
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Sinossi
Mai come adesso l’architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle superstar dell’architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l’architettura è lontana dall’interesse pubblico: incide poco e male sul miglioramento della vita della gente. A volte ne peggiora le condizioni dell’abitare.
Questo accade perché l’architettura è diventata un gioco autoreferenziale, tutta incentrata sulla «firma», sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand. L’architettura ha molta più influenza nel bene e nel male sulle condizioni dell’abitare in una città. Gli architetti però si rifugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo ad essi spesso viene affidata la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Ma le città funzionano diversamente: sono il territorio profondo su cui agisce l’inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti.
Questo libro invita ad abbandonare le archistar al loro egoismo e ad accettare che l’architettura abbia esaurito la sua funzione. Oggi c’è bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l’ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.
- ISBN: 8833918793
- Casa Editrice: Bollati Boringhieri
- Pagine: 128
- Data di uscita: 12-05-2004
Recensioni
I grew up around architects and thought about becoming one. I didn't, but every time I see what promises to be a thoughtful book on architecture and built environments, especially one in translation, I pick it up. I found Franco La Cecla's booklength essay at a PM Press stand at a book festival. Kno Leggi tutto
Charge assez virulente envers les "archistars", qui oublient de tenir compte de l'environnement urbain dans lequel sont implantés leurs projets et participent à la transformation des villes en vitrines froides mais commercialisables. Si le propos n'est pas d'une originalité folle il reste quand même Leggi tutto
Architecture as a sacred thing doesn’t exist, although there can be potential mediators for a positive change for we are given a certain power to initiate it wherein the affairs are mostly political. Cecla talks of mere ideologies of a better life, of an aesthetic and the outward projection of an ut Leggi tutto
Libro non freschissimo (2008), che soffre un po' di "appannamento" in quanto inteso come stimolo critico al dibattito e dunque in prospettiva necessariamente oggi privo di alcuni aggiornamenti che il lettore sentirebbe necessari, per esempio sulla Milano post-Expo (va detto che nel 2015 La Cecla ha
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