

Sinossi
Quasi fosse una rabdomante della parola, Mariangela Gualtieri oltrepassa la sembianza razionale delle cose e i confini della psiche individuale, in un abbandono vigile e teso a cogliere l'essenza di stati d'animo e corrispondenze col mondo. E dalla capacità di osservazione stupita del mondo, unita a quella di ascolto delle risonanze interiori, nascono le sue poesie che conducono il lettore nel territorio ibrido che sta tra infanzia e crudeltà, bellezza e dolore.
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- Pagine: 137
- Data di uscita: 14-01-2003
Recensioni
Ascolto Mariangela la prima volta in un link di faccialibro e ne resto incantata. Vero è che la Poesia è una forma di preghiera, ma la sua è più preghiera di tutte: ascoltatela prima di leggerla. "Volevo tutte le sbandate esere viva fino allo scortico essere tavolo pietra bestiale essere bucare la vita c Leggi tutto
Fa freddo alle ossicine. Tu riso degli uomini adesso risolvi il teorema. E io di un colore velato abbasso l'enigma sul fondo e a nuoto, come pregando, mi butto di là nel non bene non bello per un bere sontuoso che mi vortica tutta nell'ebbrezza degli slegati nell'urlo che all'ultimo salva.
Credo che in questa raccolta ci sia ogni parola necessaria a non capire chi siamo, ma il dubbio che lascia è così fitto e completo che alla fine si porta dietro un briciolo di speranza per quel destino che noi occidentali abbiamo perso.
"Nessun indizio da questo cielo impassibile e la mia fiamma non sa per che verso bruciare." (Parsifal, da Sigune innamorata e dolente, p. 86)
“Io non so che farmene oggi di questo oggi e me lo ciondolo tra le dita perplesse” “Non so parlare quello che É sentito nel profondo me, non so parlarlo quell’essere qui presente fra le vita degli altri”.
Salvare tutti i misteri.
Citazioni
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