

Sinossi
Jan Grue è appena diventato padre quando ritira dalla casa dei suoi genitori un intero scaffale di cartelle cliniche. Contengono la sua infanzia narrata dall'esterno, dai medici che gli hanno diagnosticato all'età di tre anni una patologia neuromuscolare e che da allora lo descrivono come un corpo difettoso con un futuro cupo e limitato. Un quadro molto diverso dalla percezione che Grue ha sempre avuto di se stesso e dalla vita che ha vissuto studiando ad Amsterdam e a San Pietroburgo, per poi specializzarsi nell'inclusiva Berkeley e diventare accademico a Oslo, trovare l'amore e avere un figlio. Questo libro è la ricerca di una lingua nuova che possa raccontare la sua storia e cosa significhi vivere in un corpo vulnerabile cercando di «imporre la propria volontà al mondo». È un confronto aperto, schietto e intimo con la propria fragilità e i propri desideri, contro gli stigmi sociali e le istituzioni che ai disabili sanno fornire solo sostegni strumentali, braccia o gambe surrogate per un surrogato di vita, un'esistenza pallida in una realtà rassegnata e senza sogni. È un memoir dirompente nella sua stessa forma ibrida, che intreccia liberamente ricordi poetici e riflessioni fulminanti, attingendo all'arte e al pensiero filosofico, alle intuizioni di Michel Foucault, Jorge Luis Borges, Joan Didion, alle visioni di Wim Wenders, ai versi di Mark O'Brien. Raccontando se stesso, Jan Grue scrive una penetrante meditazione sull'essere umano e ci porta a guardarci dentro, a riconsiderare i nostri limiti, le nostre insicurezze, e le risorse che ciascuno ha nel proprio «viaggio verso l'ignoto».
- ISBN: 8870916901
- Casa Editrice: Iperborea
- Pagine: 240
- Data di uscita: 26-03-2025
Recensioni
Hvordan er det å leve et liv som ligner andres, men med den lille og enorme forskjellen at man bruker rullestol? Boken til Jan Grue står i en amerikansk, selvbiografisk tradisjon, og er en horisontutvidende fortelling om en tenkende manns liv fylt med utfordringer: tekniske, logistiske, filosofiske, Leggi tutto
This is one of the most unusual books I've ever read. It is autobiographical. It is existential. It is philosophical. It is a love story. If nothing else, it made me stop and think. Really stop and think. I've often heard that no matter how hard we think our own life is, there are always those whose Leggi tutto
Boka er velskreve, og viktig. Samtidig blei det vel mykje filosofi og eg skulle ønske at Grue gikk meir kronologisk til verks i beskrivelsen av sitt liv.
I read this book in one day. I had a day to myself in a foreign city, and walked from cafe to park bench to random flight of stairs. I sat down, read for an hour, felt a bit chilly or hungry, walked the shortest distance I could get away with, before sitting down and reading some more. Jan Grue has
3.5 / 5 stars I love memoirs, and I'm desperate to learn more about individual people's experiences with disability to understand that makes up my community. I've had some pretty good experiences on this little endeavor of mine, but I sadly can't say that about a certain book I happen to be reviewing Leggi tutto
This quotation is from an unpublished proof, so it may look different after publication, but I found it really moving, and I think it captures Grue's writing very well. "I cannot rid myself of grief over the body that was not. Psychiatry keeps setting tighter limits on when grief stops being healthy Leggi tutto
Citazioni
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