

Sinossi
Il nome di Guido Gozzano (1883-1916) richiama alla memoria i salotti della Torino borghese di inizio Novecento, l’attrazione crepuscolare per le «buone cose di pessimo gusto», la bellezza civettuola e «priva di lusinga» della signorina Felicita. Ma Gozzano non è solo questo: attraverso rime apparentemente facili e leggere, la voce dell’autore riesce infatti a cogliere l’atmosfera del suo tempo con una sincerità e un’esattezza che tra i contemporanei non trovano eguali. Ripercorrendo le sue più famose raccolte La via del rifugio e I colloqui, per giungere infine alle meno note (e incompiute) Epistole entomologiche, Giuseppe Leonelli propone una nuova scelta di testi in cui il poeta di Agliè si presenta come non solo «l’ultimo dei nostri classici» (così lo definì Montale), ma anche il primo dei nostri poeti moderni.
- ISBN: 8811609844
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 224
- Data di uscita: 27-06-2019
Recensioni
Carino, prettamente crepuscolare. Un autore sincero. Nelle sue poesie o liriche trasudano ricorrenti gli amori negati (e rinnegati) e il timore della morte e della malattia realmente vissuti. A tratti, in maniera sorprendente, il poeta è vagamente ironico. Ho letto Gozzano solo perché in Incontro c Leggi tutto
Splendida raccolta che mi aiuta a scoprire, da assoluto profano, un autore così importante per la poesia italiana. L'attenzione, la malinconia, la sottile ironia - Gozzano è tutto questo.
Io sono innamorato di tutte le signore che mangiano le paste nelle confetterie. Signore e signorine - le dita senza guanto - scelgon la pasta. Quanto ritornano bambine! ............. La bionda bimba coi capelli al vento correva per i viali del giardino rossa nel volto, respirando a stento per sfuggire al suo Leggi tutto
Queste poesie sono di una tristezza e di una dolcezza senza pari. Gozzano sa riprendere i metri che la tradizione italiana gli ha dato, farli propri e utilizzarli al meglio. Le poesie sulle farfalle sono quelle che mi sono piaciute di meno, ma l'argomento è sempre trattato con la solita dolcezza e m Leggi tutto
Meravigliosi "I Colloqui": poesia assolutamente nuova (per l'epoca), dove si respira un fine - a volte tragicomico - umorismo ante-litteram, che disvela spesso la patina più tetra e disillusa della realtà. "L'assenza", "Salvezza", "Paolo e Virginia": c'è tutta la fragilità, la bellezza, la gioia e i Leggi tutto
[…] la metà di me stesso in te rimane e mi ritrovo ad ogni mio ritorno.
"Ma laggiù, oltre i colli dilettosi, c'è il mondo: quella cosa tutta piena di lotte e di commerci turbinosi, la cosa tutta piena di quei 'cosi con due gambe' che fanno tanta pena. L'eguagliatrice numera le fosse, ma quelli vanno, spinti da chimere vane, divisi e suddivisi a schiere opposte, intesi al Leggi tutto
Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state...
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Citazioni
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