

Sinossi
La poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. È questo il senso più profondo delle trentadue poesie di autori palestinesi raccolte in questo volume, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra). Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Queste poesie, osserva Pappé, «sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno». «Ma questa raccolta non è solo un lamento», nota il traduttore Nabil Bey Salameh. «È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie qui tradotte portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la liberta`. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto». Perché la scrittura, come ricordava Edward Said, è «l'ultima resistenza che abbiamo contro le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia dell'umanità». Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. Prefazione Ilan Pappé. Con interventi di Susan Abulhawa e Chris Hedges.
- ISBN: 1259677583
- Casa Editrice: Fazi
- Pagine: 156
- Data di uscita: 08-04-2025
Recensioni
9 Rabbia. Quella che sale alla gola mentre leggi e non riesci a mandarla giù. Questa raccolta di poesie da Gaza non lascia scampo: ogni parola è una scheggia che colpisce il cuore, ogni verso è la voce di chi è rimasto, di chi ha perso, di chi resiste. Le poesie sono brevi, essenziali, potentissime. Pa Leggi tutto
Ogni verso ti apre un taglio sull'anima, ma è proprio quello che la poesia deve fare. In poche parole è in grado di farti percepire tutto il dolore di un popolo che da decenni assiste alla sua distruzione e nonostante tutto resiste. La poesia è dolore ma è anche vita, se unə poeta scrive vuol dire ch Leggi tutto
★★★★ Una lettura necessaria che prende alle viscere e fa stringere il cuore. Le poesie di questa raccolta non sono soltanto un lamento di sofferenza, ma un inno d'amore per la propria terra, di speranza e disperata voglia di vivere. Degno di nota è il bellissimo discorso alla Oxford Union di Susan Abu Leggi tutto
«la poesia è il triste lamento degli oppressi»
Difficile, impossibile, esprimere la profondità del segno che la lettura di queste pagine imprime nel nostro "essere umani". La carneficina di poeti, scrittori, professori, studiosi, perché? Perché gli assassini temono i poeti? "La poesia è come il filo della spada"!!! Mi ha colpito, nella descrizione Leggi tutto
Recensione completa sul blog " Il Mondo di SimiS " Blog | Instagram | Facebook
trovo difficilmente le parole per descrivere questa splendida raccolta. nel buio, nella fame, nella disperazione, ci sono voci che non vogliono essere taciute. la poesia diventa un atto di estremo coraggio, di speranza che non tramonta e non si estingue.
Se devo morire, che porti speranza, che sia una storia.
un libro NECESSARIO
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