Sinossi
"Il teatro e il suo doppio", pubblicato da Gallimard nel 1938, raccoglie i saggi più significativi di Artaud. Questa è la seconda traduzione italiana. L'altra uscì presso Einaudi mezzo secolo fa, a vent'anni dalla morte dell'autore, e chiuse l'arco di trformazione con cui da noi si era raccontato Artaud: dall'anarchico che attentava al teatro con brutali messinscene, dal grafomane recluso, distrutto dagli elettroshock, al poeta finalmente consacrato con l'Opera Omnia dal più prestigioso editore francese. Scrive Giuseppe Rocca, curatore di questa edizione: «In varia misura e legittimità, quasi tutto il teatro di ricerca, di questo cinquantennio si è riconosciuto illuminato dal Sole Nero di Artaud. Nel bene e nel male. [...] Spesso, chi ha agito nel nome di Artaud ne conosceva solo qualche massima. E poche parole d'ordine sono bastate, per esempio, a provocare nel DNA teatrale una vera mutazione genetica: l'atto performativo (recitazione o lettura registica di un dramma) è, di fatto, passato da attività di secondo livello (interpretazione del testo) ad azione di primo livello (creazione scenica). [...] Una nuova traduzione può servire anche à discutere di questo, a invitare a un consuntivo della fase che la versione Einaudi ha contribuito ad avviare e che oggi siamo maturi per storicizzare. [...] .Artaud distruttore del testo? Può esserlo uno che lascia ventisei volumi di scritti? Cos'è il rito, tanto sognato da Artaud, se non proprio quella ripetizione e quella fissità da lui tanto negate? È veramente applicabile in teatro quello che Artaud ha scritto sul teatro? Se cinquant'anni di teatro italiano sono stati influenzati da questo libro vuol dire che esso può avere effetti pratici. E vuol dire anche che la prassi ha bisogno di un pensiero che ia stimoli, la guidi e la controlli eticamente.» (Dalla Prefazione)
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 152
- Data di uscita: 28-03-2019
Recensioni
Perfect for a day at the beach
Artaud faz uma Crítica ao teatro verbal do ocidente que não se utiliza da metafísica dos gestos ,que nunca soube utilizar a música para fins dramáticos ,não faz uso de movimentos ,formas, cores, vibrações, atitudes e gritos. Elogia o teatro oriental que se utiliza de tudo citado acima. Artaud admira Leggi tutto
A spellbinding, passionately iconoclastic critique of art and a momentous recognition of its power to provoke and challenge.
This is one of those books that seems cursed by having been too influential. Some of the arguments, presumably ground-breaking at the time, have been so thoroughly absorbed in later theoretical and artistic developments that they seem obvious. The end result is a book that feels repetitive and rathe Leggi tutto
Artaud's ideas about revolutionizing the theater remain groundbreaking and provocative even today. This is a good place to start with his work.
Newer Review: Apparently the first time I read this I rather enjoyed it, but this time I was really put off by the racism, especially in essays like "The Balinese Theatre." But I also disliked this essay because I simply have no idea what he's talking about. I mean, I have a sense of how Balinese pe Leggi tutto
Following a lengthy discursive diatribe on plagues, Artaud gets to his metaphor: theater is like a plague. Both hit you in the lungs and mind. They each grab and twist, taking over, and whereas the plague will kill you, theater, if done to Artaud’s specifications, captures the breath and liberates t Leggi tutto
Citazioni
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