Sinossi
La sera in cui Giada si ammazza, Daria precipita in una sofferenza che nutre con devozione religiosa, perché è tutto ciò che le resta della figlia. Una sofferenza che la letteratura non deve aver paura di affrontare. Per questo siamo disposti a seguire Daria nel suo buio, dove neanche il marito e l'altro figlio riescono ad aiutarla; davanti allo scandalo di una simile perdita, ricominciare a vivere sembra un sacrilegio. Daria si barrica dietro i ricordi: quando non riusciva ad avere bambini e ne voleva uno a ogni costo, quando finalmente ha adottato Giada e il mondo «si è aggiustato», quando credeva di essere una mamma perfetta e che l'amore curasse ogni ferita. Con il calore avvolgente di una melodia, Michela Marzano dà voce a una madre e al suo struggente de profundis. Scavando nella verità delle relazioni umane, parla di tutti noi. Del nostro desiderio di essere accolti e capiti, della paura di essere abbandonati, del nostro ostinato bisogno di amore, perché «senza amore si è morti, prima ancora di morire».
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 235
- Data di uscita: 04-04-2017
Recensioni
Non sono madre, ma sono figlia, non sono madre, ma sono avvocato familiarista, non sono madre, ma sono donna, e in tutte queste tre vesti sono uscita commossa, turbata, scossa dalla lettura di questo libro. Una scrittura dilaniante che fa toccare con mano il dolore, un libro che non da risposte ma c Leggi tutto
Daria è una madre che ha perso una figlia. Giada, a soli venticinque anni, ha deciso di togliersi la vita. Da questo dolore insanabile, Daria comincia a vagare nei ricordi: quando non riusciva ad avere bambini; quando ha adottato Giada; quando credeva che l’amore fosse abbastanza, fosse tutto. Nessun Leggi tutto
Questo romanzo non arriva mai al cuore, i personaggi sono abbozzati e alcuni incomprensibili. Il dialogo interiore della madre è traballante, noioso e spesso farcito di luoghi comuni o citazioni da enciclopedia. Un romanzo che fatico a leggere, per la sua pochezza di contenuto e stilistica. Io, che Leggi tutto
Da qualunque parte la si guardi, anche al di là della veridicità della situazione, questa è una storia che strappa l'anima. Sono donna. E sono madre. È stato un carico pesante, per me, leggere questo libro. Poche pagine e chiudevo: dovevo "digerire" quello che avevo appena letto. Ora ce l'ho dentro, co Leggi tutto
Letto in pochi giorni, alla sera o sui “cari” mezzi pubblici berlinesi. Una storia piena di dolore, una narrazione che mira a descriverlo in diversi stadi, con diversi tempi. L’amore, che si percepisce, si tocca, quasi. L’amore che resta alla protagonista/narratrice, che è poi un insegnamento di vit Leggi tutto
“in realtà non si guarisce mai dal dolore, pulcina. cioè, sì. in parte. cioè.” fa male come 5 anni fa, fa male forse più di prima ti voglio bene, pulcina mi manchi da togliere il fiato, nonna.
L'inizio di questo libro mi aveva presa di sorpresa , il modo concitato di scrivere della Marzano mi aveva emozionata al punto che mi ero ritrovata in lacrime mio malgrado. Andando avanti con la storia ,ho cominciato a provare molto fastidio per la figlia suicida. Tutto il racconto è diventato TROPPO. Leggi tutto
Una madre costretta a fare i conti con la perdita più grande – e innaturale – che una persona possa affrontare: la morte di un figlio. Il suicidio di Giada, adottata a soli sei mesi, apre nel cuore di Daria una ferita non rimarginabile, un abisso di dolore senza forma che fagocita la donna all’inter Leggi tutto
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