

Sinossi
Non più di tre, per John Keats, erano "le cose di cui godere": una di queste era "la profondità del gusto" di William Hazlitt. Diretto, paradossale, provocatorio: così appare Hazlitt nel suo saggio sull'ignoranza delle persone colte, un gioiellino nell'arte dell'essay, del componimento in prosa, cioè, discorsivo, di argomento filosofico, morale, letterario o legato all'esperienza quotidiana, il cui modello riconosciuto e tuttora inarrivabile è Montaigne. In questo libro dello scrittore e critico inglese, amico di Stendhal e dei maggiori poeti del suo tempo, sono raccolti sette dei numerosi saggi appartenenti a "Table-Talk", la rubrica che l'autore tenne sul "London Magazine" dal giugno 1820 al dicembre dell'anno successivo: tutti testi di sconcertante attualità e caratterizzati da un'alta dose di humour, specie se letti oggi, alla luce del presente. Oltre alla riflessione Sull'ignoranza delle persone colte, intervento argutamente eccentrico, che dà il titolo al volume, tanti sono gli aspetti della vita affrontati dal saggista-filosofo: dall'analisi del genio incompreso (contrapposto all'uomo d'azione e quindi di successo) al ritratto dello scrittore elegante (e perciò "effeminato"), dalla critica ai gruppi di potere (tra cui i consigli comunali e le università) agli svantaggi della superiorità intellettuale (sulla raffinatezza d'animo che si scontra puntualmente con un mondo ignorante), fino al tema universale della paura della morte e ai suoi risvolti tragicomici con i lasciti testamentari.
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- Pagine: 110
- Data di uscita: 15-01-2015
Recensioni
Scritto nei primi dell’800 con argomenti ancora molto attuali. Non di facile lettura ma i temi stuzzicano lo pensiero. Breve ma con molti temi: si parla di cultura, di pensiero e azione, del fare testamento, del carattere, delle istituzioni e della paura della morte. Mi sono segnata diverse frasi “È Leggi tutto
Piacevole lettura di stampo filosofico ma con un tratto leggero e divertente. L'autore riflette sull'ignoranza delle persone colte, la cui istruzione spesso rende superiori e ciechi nei confronti delle emozioni e della realtà ("le persone che hanno meno idee di tutti sono gli scrittori e i lettori. Leggi tutto
Il libro raccoglie una serie di articoli che l'autore ha scritto e pubblicato tra il 1820 e il 1821, prima di raccoglierli in volume. L'ironia caustica e dissacrante (per lo spirito dell'epoca) strappa a tratti più di un sorriso quando si rivolge contro i colti del diciannovesimo secolo e le loro abi Leggi tutto
Dei sette saggi qui raccolti ho letto con approvazione soltanto quello Sulle istituzioni . Gli altri non hanno acceso il mio interesse, e non ho colto in questa prosa il sibilante humor per cui l'autore viene da più parti lodato.
Arguzia, profondità di pensiero e pregevolezza di spirito umoristico. Queste e molte altre qualità nei discorsi di raro spessore racchiusi in questo libro. Ho riso, sospirato di amarezza, empatizzato e anche gioito insieme ad Hazlitt. Ogni volta che leggo qualcuno riflettere con uno stile così profon Leggi tutto
"Siamo una cosa sola con l’Universo, e crediamo che l’obbligo sia reciproco. Si tratta chiaramente di un errore." (Sulla paura della morte, p. 132)
Come ogni raccolta ha i suoi alti e i suoi bassi. Secondo me. Sagaci quelli sul testamento e la paura della morte. Non si perde tempo a leggerlo.
Scorrevole e piacevole. Alcuni temi sono un po' forzati ma tutto sommato molto interessante e incredibilmente attuale.
Citazioni
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