

Sinossi
"Il villaggio di Fengyangshu si estendeva per venticinque chilometri, venticinque chilometri di strada di terra bruna coperta dalle orme dei tuoi antenati. Su metà delle terre si coltivava una strana pianta: il papavero da oppio..." "La casa dell'oppio" è considerato tra le espressioni più rappresentative della letteratura d'avanguardia cinese, genere letterario in cui la riflessione e la sperimentazione del linguaggio rispondevano all'esigenza di superare la lingua schematica e standardizzata della comunicazione politica, che aveva saturato per decenni la letteratura e ogni aspetto della vita quotidiana cinese. Il romanzo racconta il lento e tragico declino di una famiglia di proprietari terrieri arricchitisi con la coltivazione ed il commercio dell'oppio in un immaginario villaggio del sud della Cina, microcosmo rappresentativo di tutta la Cina rurale, dove l'indifferenza, la crudeltà, la fame, l'iniquità e gli istinti primordiali muovono gli uomini e regolano le loro relazioni.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 128
- Data di uscita: 10-07-2018
Recensioni
Ci sono dei libri che per essere compresi fino in fondo, ahimè, hanno bisogno del libretto delle istruzioni. Per questo libro c'è, lo ha scritto la traduttrice Rosa Lombardi, ma l'editore ha avuto l'infelice idea di mettere questo "libretto di istruzioni" alla fine, nella postfazione. Eh no! Andava Leggi tutto
La storia è ambientata nella prima metà del Novecento, negli anni che precedono la fondazione della Repubblica popolare cinese e in quelli immediatamente successivi, a Fengyangshu, villaggio di fantasia nelle campagne della Cina meridionale, su cui aleggia implacabile l’aroma dell’oppio. Il romanzo Leggi tutto
" ... non riusciva a dimenticare il sorriso triste e ironico del padre. Non rideva mai, ma quando accadeva era segno che la sciagura era già arrivata. ... " La saga di una famiglia in poco più di 100 pagine. Un racconto duro, personaggi cattivi e abbruttiti, una storia senza speranza dal finale inelut Leggi tutto
Nelle visioni di Su Tong ho trovato diversi elementi che me lo rendono più familiare di quanto mi aspettassi. La storia descritta nel romanzo (parecchio dura, parecchio “cattiva”), è avvolta da atmosfera che ricorda le ossessioni faulkneriane. Mi è piaciuto moltissimo.
Carino e immersivo, anche se l'edizione non è delle migliori. A volte non riuscivo a capire quando cambiava il punto di vista in modo chiaro e soprattutto a volte c'erano dei cambi di scena che erano confusionari.
Non mi ha entusiasmato particolarmente. È diverso dagli altri libri di Su Tong, mi è sembrato sconnesso in molti punti. Le ultime otto pagine sono più interessanti dell'intero libro. Forse è anche la traduzione a non essere delle migliori.
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