La grande cecità. Il cambiamento climatico e l'impensabile
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Sinossi
Nei primi anni del XXI secolo Amitav Ghosh lavorava alla stesura de "Il paese delle maree", il romanzo che si svolge nelle Sun-darban, l'immenso arcipelago di isole che si stende fra il mare e le pianure del Bengala. Occupandosi della grande foresta di mangrovie che le ricopre, Ghosh scoprì che i mutamenti geologici che ciclicamente vi avvenivano - un argine poteva sparire nell'arco di una notte, trascinando con sé case e persone - stavano diventando qualcos'altro: un cambiamento irreversibile, il segno di un inarrestabile ritrarsi delle linee costiere e di una continua infiltrazione di acque saline su terre coltivate. Che un'intera area sotto il livello del mare come le Sundarban possa essere letteralmente cancellata dalla faccia della terra non è cosa da poco. Mostra che l'impatto accelerato del surriscaldamento globale è giunto ormai a minacciare l'esistenza stessa di numerose zone costiere della terra. La domanda, per Ghosh, nacque perciò spontanea. Come reagisce la cultura e, in modo particolare, la letteratura dinanzi a questo stato di cose? La risposta è contenuta in questo libro in cui l'autore della trilogia della «Ibis» ritorna con efficacia alla scrittura saggistica. La cultura è, per Ghosh, strettamente connessa con il mondo della produzione di merci. Ne induce i desideri, producendo l'immaginario che l'accompagna. Una veloce decappottabile - un prodotto per eccellenza dell'economia basata sui combustibili fossili - non ci attrae perché ne conosciamo minuziosamente la tecnologia, ma perché evoca l'immagine di una strada che guizza in un paesaggio incontaminato; pensiamo alla libertà e al vento nei capelli; a James Dean e Peter Fonda che sfrecciano verso l'orizzonte; a Jack Kerouac e a Vladimir Nabokov. Questa cultura, così intimamente legata alla storia del capitalismo, è stata capace di raccontare guerre e numerose crisi, ma rivela una singolare, irriducibile resistenza ad affrontare il cambiamento climatico. Quando il tema del cambiamento climatico appare, infatti, in una qualche pubblicazione, si tratta quasi sempre di saggistica. La rara e fugace comparsa di questo argomento in narrativa è sufficiente a relegare un romanzo o un racconto nel campo della fantascienza. Che cosa è in gioco in questa resistenza? Un fallimento immaginativo e culturale che sta al cuore della crisi climatica? Un occultamento della realtà nell'arte e nella letteratura contemporanee tale che «questa nostra epoca, così fiera della propria consapevolezza, verrà definita l'epoca della Grande Cecità»?
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 206
- Data di uscita: 20-04-2017
Recensioni
This is an absolutely brilliant book. I’d describe it as something like “A People’s History of Climate Change.” There are three major reasons why I consider it so vital, which I will outline below. “The Great Derangement” is our collective inability to come to terms, or even imagine, the catastrophe Leggi tutto
Most people seem to agree that humans are on the verge of climate disaster, with this decade a crucial one in making decisions about how the planet may survive, centrally by drastically reducing carbon emissions. Then we go and elect Trump, a climate denier, who removes any mention of climate change Leggi tutto
A quick series of really thought-provoking lectures. I really enjoyed the history and literature components of it, but the political section felt rushed in comparison. Enjoyed it quite a lot, and would certainly be one I'd recommend to anyone reading a multitude of climate change books. Mostly just
Naomi Klein has this to say about this book-"On very rare occasions, a writer marshals such a searing insight and storytelling skill that even a well-trodden subject is blown wide open. Ghosh is that kind of writer, and this is that kind of book." I cannot agree more, I consider Amitav Ghosh to be o Leggi tutto
History will judge this as the age of derangement, because collectively we have chosen to ignore the greatest challenge of our times - climate change. When Ghosh paints the frightening picture he does, it amazes us that this has remained so much in the periphery of our current discourse. We experien Leggi tutto
The biggest problem I had with Ghosh's latest foray is not that it is nebulous about its message. There are several important and even valuable insights in this long piece of journalism that are worth the read. Much of this is, of course, well-worn material by now, and there is not much novel that G Leggi tutto
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