

Sinossi
Libero e Viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio... Nel 2007 Libero ha prenotato un tavolo alla Locanda dell'Ultima Solitudine, per dieci anni dopo. Ed è certo che, lì e solo lì, in quella locanda tutta di legno arroccata sul mare, la sua vita cambierà. L'importante è saper aspettare, ed essere certi che "se qualcosa nella vita non arriva è perché non l'hai aspettato abbastanza, non perché sia sbagliato aspettarlo". Anche Viola aspetta: la forza di andarsene. Bisogno, il minuscolo paese in cui abita da sola con la madre dopo che il padre è misteriosamente scomparso, le sta stretto, e il desiderio di nuovi orizzonti si fa prepotente. Intanto però il lavoro non le manca, la collina di Bisogno è costellata di fiori scordati e le donne della famiglia di Viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano da generazioni il compito di accordarli, perché un fiore scordato è triste come un ricordo appassito. Libero vive invece in una grande città, in una casa con le pareti dipinte di blu, quasi del tutto vuota. Tranne che per un baule: imponente, bianco. Un baule che sembra un forziere, e che in effetti custodisce un tesoro, la mappa che consente di seguire i propri sogni. Quei sogni che, secondo l'insegnamento della nonna di Viola, vanno seminati d'inverno. Perché se resistono al gelo e al vento, in primavera sbocciano splendidi e forti. Ed è allora che bisogna accordarli, perché i sogni bisogna sempre curarli, senza abbandonarli mai. Libero e Viola cercano ognuno il proprio posto nel mondo, e nel farlo si sfiorano, come due isole lontane che per l'istante di un'onda si trovano dentro lo stesso azzurro. E che sia il mare o il cielo non importa. La Locanda dell'Ultima Solitudine sorge proprio dove il cielo bacia il mare e lo scoglio gioca a dividerli. La Locanda dell'Ultima Solitudine sta dove il destino scrive le sue storie. Chi non ha fretta di arrivarci, una volta lì può leggerle. Come fossero vita. Come fossero morte. Come fossero amore.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 163
- Data di uscita: 17-01-2017
Recensioni
Perle di patata (non è una battuta, vedasi post scriptum) Sconta una non troppo misurata voglia di scrivere un bel libro, romantico e pieno di effetti sentimentali. Con parecchio baricchismo: va bene il periodare corto e secco, pazienza le frasi effettate (la casa blu, il cane vienqui, le labbra ross Leggi tutto
Ho trovato il libro di una noia sconcertante. In primo luogo per l'apparato metaforico che regge l'ambientazione, così telefonato da risultare irritante: nomi parlanti a destra e a sinistra, la maggior parte dei quali piuttosto banali per altro. La trama è scontatissima e melensa, non racconta nulla Leggi tutto
Ho ricevuto questo libro dall'autore in cambio di una recensione onesta. L’aspetto di punta di questo romanzo è sicuramente lo stile di scrittura fresco, leggero e piacevole, capace di far divorare al lettore il libro in pochissimo tempo proprio per la sua scorrevolezza. La narrazione è composta da va Leggi tutto
"La locanda dell'ultima solitudine" è un romanzo delicato, bello, emozionante. Un romanzo dalle fondamenta solide, proprio come quelle della Locanda stessa. Entrerete in sintonia con il narrato e con la capacità dell'autore di raccontare, servendosi inizialmente di sole due voci, per assumere, via v Leggi tutto
"Che strana addizione quella in cui quando si aggiunge qualcosa, si ha l’impressione di aver meno di prima." Ho acquistato e letto il primo romanzo di Alessandro Barbaglia incuriosita da due fattori: il primo è che è un libraio; il secondo è che con questa storia, la sua prima prova di scrittura, è s Leggi tutto
La storia ci viene raccontata con uno stile e una tipologia di narrazione non di facile approccio, soprattutto inizialmente ammetto di non averci capito molto della storia e che mi abbia lasciato un po' dubbiosa. Anche a fine lettura ero molto combattuta, non comprendevo se la storia mi fosse piaciut Leggi tutto
“è una questione di sorte, la solitudine, no?” E così Libero , un po’ per sorte, un po’ per matematica, e un po’ per scommessa il 17 luglio del 2007 chiama la Locanda dell’ultima Solitudine e prenota un tavolo per due, per un’altra solitudine da accompagnare alla sua. L’appuntamento è fissato per di Leggi tutto
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