Lenticchie alla julienne. Vita, ricette e show cooking dello chef Alain Tonné, forse il più grande
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Sinossi
«Molti sono i cuochi, ma c'è un solo Alain Tonné. Io l'ho conosciuto una notte sul molo di Marsiglia, sedeva nell'ombra, accarezzava distratto un polipo e osservando un cormorano mormorava: "Arrosto? Scottato al sale dell'Himalaya? Emulsionato con vellutata di alghe?". Mi ha subito fatto pensare a un uomo tormentato da qualcosa: un rimpianto amoroso, un traguardo non raggiunto, parole non dette, droghe avariate. Scusandomi con il polipo, mi sono seduto accanto a lui e gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia. Lui mi ha squadrato per lunghi minuti, poi ha detto: "Non ti parlerò del torero". Ho annuito. Ha raccontato. Così, senza un perché, ho colto il segreto delle sue grandi ricette, delle Alghe sferificate all'alito di cernia e del Riso tatuato all'incenso, dei Vicini al sale e del Pollo Pollock, creazioni con cui lo Chef si è proiettato ben oltre i confini dell'alta cucina, della sperimentazione gastronomica e del buonsenso, entrando nel mito. E ho ascoltato le storie dei suoi trionfi planetari, dal Fuorissimo Salone di Sondrio allo show cooking al Forum di Davos, dal rinfresco fatale per un nobile scozzese fino a una memorabile sfilata di moda sulla cupola di San Pietro. Ma poi... Poi non so se mi sono addormentato, o se accarezzare i polipi abbia effetti lisergici. So che mi sono risvegliato il giorno dopo, solo sul molo, con una gran fame e nessuna traccia di Alain Tonné. Stretto nella mano sinistra avevo un biglietto con scritto: "Senta, il cormorano lo faccia in crosta, come il gabbiano"».
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 171
- Data di uscita: 23-11-2017
Recensioni
Una serie di racconti satirici che mettono nella giusta prospettiva la nuova religione culinaria e i suoi profeti; gente che, in fondo, lavora con fuochi e padelle senza occuparsi di scienza aerospaziale a ogni cena. Consigliato a chi apprezza l'umorismo di Albanese (molto più sofisticato di quanto Leggi tutto
Due stelle e mezzo per simpatia- ma sarebbero due. Si parte ridendo, dopo 20 pagine si è già avvolti dalla noia totale. Racconti intervallati da ricette, in una parodia che poteva essere molto più graffiante e memorabile.
Risulta un po' ripetitivo ma strappa più di qualche sorriso nella presa in giro dell'esasperata ricerca di esotismo e assurdità di certa cucina stellata.
Geniale. Spassoso. Ripetitivo. A volte inutilmente greve
Ho comprato questo libro con l'intenzione di leggere qualcosa di divertente, qualcosa che non sono abituata a leggere e devo dire che fino a pagina 20 non ha deluso le mie aspettative, ma poi la satira si è fatta davvero troppo pesante e troppo nosense. All'inizio ridevo poi non vedevo l'ora di fini Leggi tutto
Il libro era iniziato bene, sembrava divertente e da leggere come intermezzo ad altri, ma col tempo è diventato ripetitivo e poco interessante. Antonio Albanese è un comico che apprezzo molto, ma come direbbe lui “leggi la prima storiella, leggi la seconda, poi ti rompi i c…” Peccato, pensavo che pote Leggi tutto
La cosa più bella di questo libro è la dedica scritta dal Marito <3 Le ricette strappano più di una risata, il resto è abbastanza lento e noioso. Ma Albanese non è tra i miei comici preferiti, quindi il giudizio potrebbe essere un po' di parte. :P
La peggiore disgrazia per un libro comico é quella di non fare ridere, qui succede proprio così. Non é assolutamente divertente. Le gag sono forzate, le battute scarse e il senso di tutto ciò è inesistente.
Citazioni
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