

Sinossi
«Il secondo dopoguerra era un periodo perfetto per essere bambini negli Stati Uniti. All'epoca, pur essendo la capitale dell'Idaho, Boise manteneva un clima da cittadina di provincia, dove i figli della classe media godevano di libertà oggi inimmaginabili» scrive Kristine McKenna a proposito dell'infanzia e della città natale di David Lynch. Il quale, da parte sua, conferma ma aggiunge: «Quando giravo in bici la sera, al buio, da certe case provenivano luci calde, accoglienti. In altre le luci erano basse. Ecco, io avevo la sensazione che dentro quelle case non succedessero cose belle». Questo doppio registro narrativo - da un lato le oltre cento testimonianze di parenti, amici, attori, produttori, sceneggiatori e collaboratori che hanno lavorato con lui e che parlano unanimemente di Lynch come di una persona dolce e affabile e di un cineasta geniale, dall'altro la viva voce del protagonista che rivisita, talora con occhi diversi, gli stessi episodi e le stesse esperienze - è il tratto saliente di una biografia-autobiografia che, nel raccontare la vita del grande regista americano, offre una formidabile chiave d'accesso ai segreti della sua poetica e della sua creatività. Il flusso corale di ricordi, sentimenti e riflessioni, reso in un linguaggio colloquiale che ne esalta la spontaneità, chiarisce la natura di quello sguardo eccentrico e visionario che guida in modo coerente la cinematografia di Lynch, lungo una sequenza di titoli dal successo alterno ma tutti capaci di sferzare la fantasia e smuovere l'inconscio dello spettatore: da "Eraserhead" (1977) a "The Elephant Man" (1980), da "Velluto blu" (1986) alla saga tv di "Twin Peaks" (1990), da "Cuore selvaggio" (1990) a "Mulholland Drive" (2001). Ampio spazio è dedicato anche al talentuoso e vulcanico eclettismo del Lynch non regista. Che dipinge, una passione coltivata fin da ragazzo e mai abbandonata, con mostre in alcune delle più importanti gallerie del mondo; pratica la meditazione trascendentale; suona e compone musica; costruisce con le proprie mani oggetti, mobili e scenografie; e ha dato il proprio nome a una fondazione che promuove l'educazione infantile basata sullo sviluppo della coscienza. Di questo corposo racconto, Lynch dice che ha appena scalfito la superficie delle cose. Eppure il ritratto dell'uomo e dell'artista che ne emerge è così penetrante da rendere difficile credere che vi si possa aggiungere qualcosa di essenziale.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 563
- Data di uscita: 28-08-2018
Recensioni
I’ve always admired Lynch’s work, I remember being awed, surprised, and sometimes shocked by his early films: The Elephant Man, Blue Velvet and Wild at Heart . And his somewhat surreal television series Twin Peaks was so different to anything else I’d seen (perhaps anyone had seen) before. But I’d lo Leggi tutto
Many books have been written about Lynch and his work. If you ask me, he is the most interesting filmmaker still alive for a number of reasons. I will always sing the praises of Kurosawa, Kubrick, Jarmusch, Gilliam and the dozen or so other directors I purposefully rewatch, but Lynch is a revolution Leggi tutto
Room To Dream This is a very enjoyable biography told with a dual perspective that I found very readable and descriptive. I’m not quite sure how it got lost in my TBR pile, as I should have read it much sooner and wish I had now, as much as I’ve liked it. Filled with quirky stories about David Lynch Leggi tutto
What makes for a good biography? I have been pondering that question since reading the utterly beguiling ‘Room to Dream’. Interestingly, Kristine McKenna’s name on the author page is accompanied by that of David Lynch himself, which makes one wonder if this doesn’t stray into autobiographical territ Leggi tutto
This was so much fun in the beginning and I got teary-eyes multiple times, laughed on the street while listening, felt serotonin for the first time since forever, etc etc, but by the end of it, the book got to a place where it significantly complicated my relationship to David Lynch and his work. An Leggi tutto
In depth analysis of David Lynch and his creative processes. Each section is composed of two parts, one a biography, the other, a memoir illuminating the former. I've always been curious as to why someone who hit it out of the park with Eraserhead and Elephant Man was such a poor choice for Dune, bu Leggi tutto
I adore David Lynch; he is without doubt my favourite film maker and probably my biggest idol so it’s not surprising that I loved this book. David comes across as charming, unusual and creative and this is conveyed in the book really well and you get some wonderful insight in to his unique mind. I li Leggi tutto
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