Sinossi
«Il tram comparve in lontananza, e Henry James fu preso dall'agitazione. Cominciò a muovere concitatamente le braccia quando era ancora a mezzo chilometro di distanza. Temeva che non si fermasse e mi esortò a salire a bordo con tutta l'agilità di cui ero capace, perché non avrebbe sostato che un istante; inoltre, se non avessi prestato la massima attenzione, avrebbe potuto trascinarmi via e, se non uccidermi, almeno maciullarmi e mutilarmi. Io gli assicurai che ero abbastanza abituato a salire sui tram. Non quelli americani, mi disse lui, che erano di una crudeltà, di una disumanità e di una spietatezza inconcepibili. Fui a tal punto contagiato dalla sua ansia che, quando il tram si fermò e io potei salirvi, ebbi quasi la sensazione di essere sfuggito per miracolo a morte certa. Vidi Henry James che guardava il tram, lì in piedi in mezzo alla strada con le sue gambette corte, e mi parve che stesse ancora tremando per il pericolo da me scampato per il rotto della cuffia». Maugham fu non solo un maestro del romanzo e del racconto, ma un saggista estroso, che talvolta - e vorremmo fosse accaduto più spesso - si abbandonava alla vena vagabonda del suo umore, così incontrando i soggetti più disparati: da un pittore come Zurbarán a un grande filosofo politico come Edmund Burke - e perfino Kant, il quale, pur nella quotidianità scandita da ritmi draconiani, emerge come abile giocatore di carte e di biliardo oltre che, beninteso, estensore della celebre Critica. Lo seguiremo anche in un'escursione nella detective story, tra Hammett e Chandler, per percorrere infine con lui una superba galleria di ritratti dal vivo di altri romanzieri, dove spicca, tenero e spietato, quello di un Henry James pomposamente, perdutamente aggomitolato nei suoi grovigli verbali anche di fronte alla più effimera, scontata chiacchiera salottiera. Cuori delicati e buoni, e lingue che non sono né l'una né l'altra cosa, costituiscono la migliore compagnia del mondo, rileva a un certo punto Maugham. E qui magistralmente lo prova.
- ISBN:
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- Pagine: 266
- Data di uscita: 11-09-2018
Recensioni
An interesting collection of essays. The one that I liked most is "Some Novelists I have Known", and the next best two essays are easily "Augustus" and "After Reading Burke". As a Maugham fan I tend to like everything he has written, and it is perhaps hard for me to provide an unbiased review; never Leggi tutto
A great little book of criticism complete with biographical sketches of the persons involved. The esssay about Augustus Hare starts a bit stuffily but becomes quite involving and detailed. The essay on Zurbaran is thoughtful and contains some very apt statements on aesthetics. The aesthetic consider Leggi tutto
A collection of commentaries on an eclectic range of subjects, ranging from Emanuel Kant to the lesser known Spanish painter Zurbaran. Not everything were on the same level of interest to me, the essays I enjoyed most were Augustus, The Decline and Fall of the Detective Story and his reflections on
Six essays from the man with the fine mind. Some are quite obscure like the one about Augustus Hare. I never heard of Zurbaran before, but now I am really curious. He talks about Burke and Kant and the Detective novel. The best is the piece Some novelists I have known where he has something to say a Leggi tutto
DNF because I found these essays a hard slog not particularly interesting.
3 1/2 stars, really. Only Goodreads doesn’t do half stars. The clincher comes at the end, where Maugham pokes a royally backhanded compliment to Edith Wharton. But Somerset Maugham could write about a rock, and I'd still probably read it, because he will manage to make it interesting. 3 out of the s Leggi tutto
写美学谈哲学都不是毛姆的专长,所以此书的部分章节在我看来颇有些无趣。归根结底,毛姆最擅长的还是写人,因为这才是他那条毒舌真正的用武之地啊~
Citazioni
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