Abolire il carcere nuova edizione
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Sinossi
prefazione di Gherardo Colombo
ABOLIRE IL CARCERE
Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini
postfazione di Gustavo Zagrebelsky
UN MANIFESTO E UNA PROPOSTA
A USO DEI PERPLESSI E DI CHIUNQUE
SI INDIGNI O SI SPAVENTI
AL SOLO SENTIR PARLARE DI ABOLIZIONE DEL CARCERE.
INVECE ABOLIRLO SI PUÒ. ECCO COME.
“Ciò di cui in questo libro si prospetta l’abolizione
è il carcere così come è praticato,
come funziona, come vi si vive oggi:
una macchina da oltre tre miliardi di euro,
applicata a circa 55.000 persone che mediamente dispongono
di tre metri quadrati a testa, in cui meno di un terzo di loro
dopo essere uscito non torna di nuovo
per aver commesso un altro reato.”
Gherardo Colombo
“Non ci appare stupefacente che in tanti secoli l’umanità,
che ha fatto tanti progressi in tanti campi
delle relazioni sociali, non sia riuscita a immaginare
nulla di diverso da celle, gabbie,
sbarre dietro le quali rinchiudere
i propri simili come animali feroci?”
Gustavo Zagrebelsky
Non è una provocazione. Nel 1978 il Parlamento italiano votò la legge per l’abolizione dei manicomi dopo anni di denunce contro la loro disumanità. Ora dobbiamo abolire le carceri che, come dimostra questo libro, riproposto in una nuova edizione ampliata e aggiornata, servono solo a riprodurre crimini e criminali e tradiscono i principi fondamentali della Costituzione.
L’Italia è il fanalino di coda tra i paesi europei più avanzati che stanno riducendo il numero dei detenuti (solo il 30 per cento dei condannati va in carcere in Francia, il 36 per cento in Inghilterra, mentre in Italia sono il 55 per cento). Nel nostro paese chi ruba in un supermercato si trova detenuto accanto a chi ha commesso crimini efferati. Il carcere è per tutti, in teoria. Ma non serve a nessuno,
in pratica. I numeri parlano chiaro: la percentuale di recidiva è altissima.
E dunque? La verità è che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani non ha idea di che cosa sia una prigione. Per questo la invoca. La detenzione in strutture spesso fatiscenti e sovraffollate deve essere abolita e sostituita da misure alternative più adeguate, efficaci ed economiche, capaci di soddisfare tanto la domanda di giustizia dei cittadini quanto il diritto del condannato al pieno reinserimento sociale al termine della pena, oggi sistematicamente disatteso.
Il libro indica “Dieci cose da fare” per provare a diventare un paese civile e lasciarci alle spalle decenni di illegalità, violenze e morti.
- ISBN: 8832964961
- Casa Editrice: Chiarelettere
- Pagine: 192
- Data di uscita: 26-05-2022
Recensioni
Il sistema di detenzione carceraria non funziona. Non sono opinioni. Leggendo questo volumetto, chiaro, semplice e scorrevole, ci si persuade che il sistema carcerario non giova a nessuno. Non giova a chi in carcere ci lavora (il corpo di polizia penitenziaria è quello con maggior tasso di suicidi); Leggi tutto
Abolire il carcere è un lavoro collettivo, Manconi, Anastasia, Calderone, Resta, che si interroga sulla correttezza dell'esistenza dell'istituto carcerario. Ovviamente, il tema è così grande che non può essere unicamente demandato a un volumetto, anche piuttosto esile, come questo. Ma nemmeno si pro Leggi tutto
Così dice il senso comune: prima di dedicarci a pensare ai delinquenti e alla loro condizione, c'è ben altro di cui dobbiamo preoccuparci. Ci sono i problemi della gente per bene, quali noi amiamo considerarci. E' difficile far comprendere a chi ragiona così che la questione carceraria riguarda sì i Leggi tutto
STRALCI L’obiettivo della pena detentiva dovrebbe essere, quindi, quello di far sì che durante la carcerazione – e in ragione e grazie a questa – il detenuto «impari» a (sia messo nelle condizioni di) non delinquere più. Educatori, psicologi, psichiatri, fortificazione della rete familiare e degli af Leggi tutto
Un 3.5 arrotondato a 4 perchè è importante che venga raggiunto da più persone possibile. Abolire il carcere è una provocazione, rivedere il sistema carcerario, barbaro e spesso controproducente, una necessità. Questo libro ce lo spiega in maniera chiara e concisa.
“Quando hanno aperto la cella Era già tardi perché Con una corda sul collo Freddo pendeva Michè” E’ bello ogni tanto alternare alla narrativa, alla finzione, delle opere che descrivono il mondo in cui viviamo, dei saggi politici o sociali. In queste ultime settimane, la cattura di Messina Denaro e lo sc Leggi tutto
Sono estremamente interessata all'argomento e questo libro ha approfondito alcune delle mie conoscenze pregresse, tuttavia, avendo poche basi di diritto penale ho fatto un po' di fatica a cogliere alcune parti. Libro consigliatissimo per aprire gli occhi su diverse questioni riguardanti il carcere co Leggi tutto
Breve e interessante panoramica su una realtà che si tende ad allontanare ma i cui effetti si ripercuotono sulla nostra società: un po’ troppo confidenziale l’ultimo capitolo
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