

Sinossi
Una mattina qualunque, per caso, Nora riconosce un volto in treno. È la persona che le ha distrutto la vita. Lei e il marito Pasquale sono i proprietari a Pescara di una avviata tabaccheria. E proprio in questa sei anni prima nel corso di una rapina un ladro ha ucciso il loro unico figlio Corrado. Nora non può credere che il carnefice di un ragazzo innocente - del loro ragazzo innocente! - possa essere libero dopo così poco tempo. Non può credere che la vita di suo figlio valga tanto poco. Ma è così, tra la condanna per un omicidio preterintenzionale e i benefici carcerari. Da questo momento Nora e Pasquale non riescono a continuare a vivere senza ottenere una loro giustizia riparatrice. Il marito cerca la via più breve e immediata. Nora, invece, dopo una difficile ricerca per stanare l'uomo, elabora un piano più raffinato. Paolo Dainese, però, l'omicida, si è sforzato per rifarsi una vita e, annaspando, sta riuscendo a rimettersi a galla. Da anni Antonio Manzini aveva in mente questa storia, tratta da un fatto vero. E ha voluto scrivere non un romanzo a tesi, ma un romanzo psicologico su tre anime e su come esse reagiscono di fronte a un'alternativa morale priva di una risposta sicura. E leggendo queste pagine si resta disorientati, non solo perché l'autore ha scritto una storia diversa dalle sue trame che ci sono più famigliari, ma soprattutto perché è riuscito a raccontare, dentro gli intrecci propri di chi è maestro di storie, l'impossibilità di farsi un giudizio netto. Impossibilità di chi legge, e di chi scrive; ma anche dei personaggi che vivono la vicenda. Questi possono scegliere (e le loro scelte sono diverse) ma perché costretti a farlo, così come la vita costringe. Questa specie di cortocircuito, tra ragione e vita, è il dubbio etico che Manzini esplora in tutto il suo spazio.
- ISBN: 8838941386
- Casa Editrice: Sellerio Editore Palermo
- Pagine: 240
- Data di uscita: 22-10-2020
Recensioni
Libro cupo e ossessivo, tristissimo, claustrofobico. Scritto bene, ma non sono riuscita a empatizzare né con Nora né con Paolo. Non tiene nemmeno tanto sulla corda, si capisce abbastanza presto come andrà a finire. Non brutto ma non bellissimo, a mio modesto parere. E cmq, Manzini, "Silvana posò il p Leggi tutto
Chiuso il libro mi sono chiesta: che avrei fatto io al posto di quei genitori, al posto di quella madre? Forse bisognerebbe passarci, per capire appieno. Mi sono venuti i brividi solo a pensarci. L’idea nasce da un tragico avvenimento realmente accaduto, un fatto che ha sconvolto la vita di quattro p Leggi tutto
Forse è un poco meno di quattro stelline, però arrotondiamo in eccesso perché è un libro che mi ha fatto molto riflettere. La scrittura è scorrevole, l'ho letto in due pomeriggi, c'è tuttavia qualcosa che non mi ha convinto pienamente, anche se non saprei dire cosa. Quello che mi ha convinto ad arro Leggi tutto
Divorato in un pomeriggio! Un libro in cui senti l'ansia e l'angoscia dei genitori, e per immedesimazione saliva anche la mia ansia. Non ho potuto lasciarlo, una pagina tirava l'altra. Sino alla fine.
Avete mai avuto paura di un libro? Non nel senso dell’oggetto fisico (anche se ce ne sono alcuni che, per mole, potrebbero far male davvero!), ma del suo contenuto. A me è successo con questo ultimo romanzo di Antonio Manzini. Dopo anni trascorsi in compagnia di Rocco Schiavone e con l’ultimo romanzo Leggi tutto
La scrittura di Manzini ti cattura dalla prima pagina e non ti molla fino all'ultima...Un romanzo psicologico basato su un fatto vero, analizza le vite di tre personaggi profondamente sconvolte da una terribile tragedia. Mozzafiato.
Libro semplice, storia comune di una vita come tante. Ma anche libro potente, introspettivo e che porta ad una profonda riflessione e immedesimazione. E la domanda sorge spontanea: cosa avrei fatto io al posto di Nora e Pasquale? Qual è la giusta pena da pagare per chi si macchia del delitto più atr Leggi tutto
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