Sinossi
Alla National Gallery di Londra, nel 1990, pochi mesi dopo che suo padre Jaballa è stato sequestrato dalla polizia segreta libica e fatto sparire per sempre, un Hisham Matar diciannovenne si avvicina per la prima volta all'arte pittorica senese del tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo secolo, e ne rimane affascinato. È la promessa di un incontro che dovrà attendere a lungo. Solo un quarto di secolo più tardi, estenuato dalla stesura del memoir "Il ritorno", che della sua tragedia familiare e collettiva racconta, e bisognoso del potere lenitivo dell'arte sulle anime tormentate, Matar decide di presentarsi all'appuntamento preso tanto tempo prima con quella tradizione pittorica, e di partire alla volta di Siena. Qui per un mese intero guarda, cammina, interroga, intesse relazioni. Con i dipinti innanzitutto - la Madonna dei francescani di Duccio di Buoninsegna, espressione di una prospettiva tutta umana; gli affreschi del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, densi di impegno civile; il Paradiso di Giovanni di Paolo, e la sua sublime promessa di ricongiungimenti amorosi - e poi con le architetture e gli spazi della città, con le sue persone, la sua lingua e la sua storia. Su tutto Matar posa uno sguardo intimo e teso che fa di questa fervida flânerie un incessante incontro con l'altro - tela, scorcio o individuo che sia -, capace di stimolare i sensi e proliferare in altri incontri e storie e riflessioni. Piazza del Campo è lo straordinario «gheriglio» che tutto vede e da cui tutto si vede, a ricordarci l'impossibilità di esistere da soli. Nello sguardo del Davide con la testa di Golia di Caravaggio vi è lo stesso inesaudibile desiderio di vedere con gli occhi dell'altro che accomuna acerrimi nemici e vecchi amanti. L'ombra della Peste Nera del 1348 si proietta sulla cappella del Palazzo Pubblico di Siena come sulla Damasco di Ibn Battuta. Ed è dallo sconosciuto Adam e dalla sua ospitale famiglia giordana che Matar apprende l'esatto funzionamento delle contrade nel Palio. Tela, scorcio e individuo sono cose ugualmente vive e comunicanti, nel viaggio di Hisham Matar, che proprio dalla «convinzione che quanto ci accomuna sia più di quanto ci separa» trae un conquistato sentimento di speranza.
- ISBN: 8806243918
- Casa Editrice: Einaudi
- Pagine: 128
- Data di uscita: 03-03-2020
Recensioni
Bought this on a whim after I saw an attractive man in a stripy top reading this in London fields. If you see this, please get in touch! xo
يكتب هشام مطر مقالات وخواطر حول رحلة مدتها شهر قضاها في مدينة سيينا الإيطالية، مقالات منعشة وعابقة بالتاريخ والفن واللغات وعلاقتها ببعض ورسائل حب لأبيه وزوجته ولكل من صادفه واللوحات التي شاهدها ولمدينة تاريخية جميلة . Leggi tutto
A MONTH IN SIENA (2019) can be described as a long essay - or short memoir - about Hisham Matar's month long visit to Siena. His writing focuses on the 13th- to 15th-century Sienese School of paintings, however he also reflects on art, faith, love, and relationships. Perhaps this is the strongest pa Leggi tutto
This is an exquisite small book, perfect isolation reading. I loved being in Siena with Hisham Matar. Every page has a beautiful thought to reflect on but it’s also easy company with great art & new friends. He’s such a lucid writer. I enjoyed The Return but found this even more moving. Highly recom Leggi tutto
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